Genova, sabato 12 ottobre, nel parco di villetta Di Negro, piazzetta del Belvedere, nei pressi del Museo d’Arte Orientale E. Chiossone, si è svolta la cerimonia in ricordo di Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale scomparso lo scorso 15 novembre.
Durante l'iniziativa, organizzata dal Municipio I Centro Est di Genova, in collaborazione con l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, è stata inaugurata una targa commemorativa nell’area dei ciliegi giapponesi del parco, con la dicitura:
Al maestro Daisaku Ikeda (1928-2023). Filosofo buddista, costruttore di pace, educatore, scrittore e poeta. Terzo presidente della Soka Gakkai e presidente della Soka Gakkai Internazionale. Ha dedicato la vita alla diffusione della pace e dell’empowerment individuale su scala globale basandosi sui principi del Buddismo di Nichiren Daishonin (1222-1282). "Niente è più prezioso della pace. Niente porta maggiore felicità. La pace è il punto di partenza per il progresso dell’umanità" (NRU, 1)
Sono intervenuti l’assessora alle Pari opportunità e coordinatrice della Consulta delle religioni del Comune di Genova, l’assessora alla cittadinanza attiva e coesione sociale del Municipio I Centro Est, Benedetto Pesce Maineri, sindaco dei giovani, Elisabetta Colagrossi, portavoce della Consulta delle religioni e docente presso l’Università di Genova, Giovanni Ricciardi, ambasciatore di Genova nel Mondo e Alberto Aprea, presidente dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai.
Elisabetta Colagrossi, portavoce della Consulta delle religioni e docente presso l’Università di Genova nel suo intervento ha affermato:
«Ci troviamo in un'epoca di crisi radicale della coesistenza tra diversi dove il dialogo sembra in declino su molteplici livelli. Le tensioni politiche economiche culturali e globali testimoniano come la capacità di costruire ponti è messa in discussione ogni giorno. In questo contesto, la necessità di ripensare il concetto di pace, di dialogo interreligioso e interculturale come ha fatto fortemente Ikeda non è più un'opzione tra tante ma un imperativo per evitare che la fase di post globalizzazione in cui siamo oggi si trasformi in una vera e propria guerra tra mondi. E questi, come noto, sono temi centrali nell'opera di Ikeda. Il suo lavoro ha offerto un esempio concreto di come il dialogo possa essere praticato sia a livello personale che istituzionale. Ikeda ha infatti una lunga storia di incontri e collaborazioni con pensatori di grande rilievo e i suoi dialoghi toccano tutti temi di ampio respiro. Per Ikeda il dialogo non è una forma di superficialità diplomatica, non è un esercizio teorico, non è una mera ricerca di compromessi tra dottrine e culture. Il dialogo per Ikeda è un mezzo di trasformazione profonda del mondo. Infatti in questi dialoghi c'è forte l'impegno a una ricerca comune a soluzioni di problemi globali. E il fondamento di questa impresa ambiziosa, ovvero trasformazione del mondo, risiede nella necessità di una riforma interiore profonda e questo ha un profondo respiro buddista. Ikeda seguiva gli insegnamenti del suo maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, che ha definito questo processo "rivoluzione umana". Per costruire la pace nel mondo è dunque necessario trasformare noi stessi, stabilendo un mondo interiore solido e armonioso e questo non può mai avvenire a discapito degli altri perché siamo tutti interconnessi. [...] La targa che oggi presentiamo è molto più che un omaggio alla memoria di questo grande pensatore e uomo di azione, è un invito a percorre quella strada che lui ha tracciato e ci ha indicato, una strada di speranza, di impegno e di dialogo».
Alberto Aprea ha ringraziato tutto il Municipio I Centro Est di Genova per questa iniziativa e ha affermato:
«Oggi, con questa iniziativa, in un meraviglioso parco, questa amministrazione locale ha scelto di onorare Daisaku Ikeda, una delle figure più significative della nostra epoca, che ha fatto del dialogo lo strumento per contrastare ogni forma di conflitto.
Con la posa di questa targa commemorativa, non solo celebriamo la sua figura e la sua eredità, ma affermiamo con forza che la pace deve sempre prevalere su ogni forma di violenza. La pace non è un sogno irraggiungibile: è una realtà che possiamo costruire, passo dopo passo, con le nostre azioni quotidiane.
E in un momento in cui la pace sembra sfuggirci e aumentano le divisioni, siamo qui insieme per ricordarci che ciascuno di noi può fare la differenza.
Oggi più che mai dobbiamo chiederci: come possiamo contribuire a questa causa?
Il nostro compito è costruire un futuro di speranza, basato sulla consapevolezza dell'interconnessione di tutte le vite. [...]
L'unico modo per proteggere la società da guerre e conflitti e costruire una pace duratura è attraverso la nostra trasformazione interiore.
Questo cambiamento personale permette di superare sofferenze ed egoismi, influenzando positivamente la società con un effetto a catena verso la pace e la solidarietà.
A questo proposito, il maestro Daisaku Ikeda afferma: “La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento del destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità”.
Questo è il tema centrale dei suoi due romanzi, La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana, che si aprono con due potenti messaggi: “Nulla è più barbaro della guerra”, e: “Niente è più prezioso della pace. Niente porta maggiore felicità. La pace è il punto di partenza per il progresso dell’umanità”.
Sono convinto che i dialoghi e i profondi legami umani creati dal maestro Ikeda, e da noi ereditati, continueranno a germogliare anche nel futuro come semi di speranza.
Quando ciascuno di noi farà sbocciare pienamente il proprio potenziale e le persone comuni si uniranno per promuovere un cambiamento positivo, si aprirà una nuova epoca di rispetto della dignità della vita».