Quando per la prima volta vidi il Gohonzon provai un senso di protezione e serenità; era come se avessi finalmente ritrovato mia madre. I membri del gruppo mi telefonavano, mi incoraggiavano, cominciavo a non essere più una nullità per gli altri Tanti anni fa, quando sentii parlare per la prima volta della filosofia buddista, ero seduto sugli scalini del Duomo di Grosseto, come tutti i giorni ubriaco fradicio con l’unico obiettivo che mi era rimasto: trovare il coraggio di farla finita. Ero completamente assente, anonimo e non riuscivo a relazionarmi con nessuno. Abitavo con mio fratello maggiore ma vivevo fra strade e stazioni. Finivo spesso nel reparto psichiatrico dell’ospedale da dove puntualmente scappavo. Tutti i miei guai erano legati alla morte di mia madre avvenuta in un incidente stradale quando avevo sette anni. Mio padre rimase invalido e io fui affidato ai nonni materni che vivevano in campagna con i…
Finché non ho visto il sole
Gianfranco Balestri, Grosseto
Quando per la prima volta vidi il Gohonzon provai un senso di protezione e serenità; era come se avessi finalmente ritrovato mia madre. I membri del gruppo mi telefonavano, mi incoraggiavano, cominciavo a non essere più una nullità per gli altri
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