Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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21 marzo 2025

Fermare la crisi climatica è urgente ed è nelle nostre mani

Ivrea ha ospitato la mostra "L'eredità della vita" dal 14 al 16 marzo. Di seguito un report

immagine di copertina

Ivrea è stata la diciottesima città italiana ad ospitare la mostra “L’eredità della vita. Il clima è una scelta: salviamo il futuro”. L’iniziativa nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo” è dedicata alle azioni che ogni persona può intraprendere per affrontare la crisi climatica, con speranza e ottimismo. La mostra a Ivrea ha richiamato più di 400 visitatori nella sala di Santa Marta dal 14 al 16 marzo.
All’inaugurazione, oltre alle autorità locali e ai rappresentanti dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, erano presenti allievi/e del liceo Gramsci, indirizzo Scienze umane, ed i bambini/e della scuola dell’infanzia Dora Baltea che hanno cominciato a riflettere sul messaggio della campagna accompagnati tra i pannelli dell’esposizione dalle voci preparate ed accoglienti dei volontari della Soka Gakkai.
Ad arricchire l’atmosfera dell’iniziativa sono stati i momenti di discussione con gli esperti e le performance degli Artists in Action che hanno trasmesso con passione la sensibilità al tema del cambiamento climatico. All’inaugurazione hanno suonato anche le giovanissime Aurora Boltri, violoncello, e Emma Faletto, violino, accompagnate dalla loro insegnante Arianna Abate del Centro musicale Suzuki del Canavese nel quale la musica viene insegnata come fosse una lingua madre.

All’inaugurazione, moderata da Renato Cravero, è intervenuta Rosetta La Piana, in rappresentanza della Soka Gakkai Italiana, che ha sottolineato come «la mostra abbia lo scopo di far riflettere su quanto sia cruciale la trasformazione interiore di ognuno per vedere un cambiamento all’esterno e per realizzare questo è fondamentale credere nelle potenzialità di ciascuno e quanto ogni nostra azione possa fare la differenza».

Presente anche il sindaco Matteo Chiantore che ha affermato: «Per noi il tema del clima e dei suoi cambiamenti è molto caro e questa mostra, in modo diretto, semplice e chiaro, invita a cambiare le nostre abitudini. I dati cittadini ci dicono che ogni giorno ventimila spostamenti in auto riguardano tragitti entro la distanza di un chilometro, altri ventimila avvengono entro i tre chilometri, generando molto inquinamento. Anche il mondo digitale, che ci sembra innocuo, produce anidride carbonica. Tutto inquina ma noi possiamo fare molto, con il passaparola e con l’esempio. Soprattutto i giovani, per il loro futuro e per quello del pianeta».

La vicesindaca Patrizia Dal Santo ha affermato che «cambiare stile di vita oggi è fondamentale. È importante che si parli di scelte personali e di quanto possano incidere sulla vita di tutti, dal modo di muoversi a quello di mangiare o di produrre energia. Da tempo io stessa faccio parte di un gruppo di acquisto e mi rendo conto che cambiare le cose è ancora possibile, con un poco fatto da ognuno di noi».

Walter Nuzzo del Comitato interfedi ha voluto sottolineare che «questa mostra ci spiega che non siamo impotenti di fronte ai fatti del mondo, che insieme possiamo ottenere molto. Quanto possiamo incidere sul cambiamento climatico? Tantissimo grazie a piccole azioni e princìpi etici come quelli raccontati dai pannelli della mostra».

Stella Bianchi, curatrice della mostra e direttrice esecutiva della campagna, ha affermato: «Quando passeremo alla dicitura allerta clima al posto di allerta meteo avremo raggiunto la giusta consapevolezza per la lotta contro la crisi climatica. L’impegno che mettiamo in questa campagna serve a prenderci cura della nostra vita, dell’ambiente e del futuro, a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Con tante azioni singole possiamo cambiare il sistema, perché ognuno di noi ha infinite possibilità».

Matilde, studentessa del liceo, è colpita dalle risposte concrete su quello che possiamo fare ogni giorno. “Consapevolezza e impegno individuale sono gli strumenti realizzare la transizione energetica” secondo Mimmo Pignataro di Legambiente, mentre Norberto Patrignani del Politecnico di Torino invita ad un uso responsabile del digitale, scegliendo le tecnologie conviviali. Francesca Brizzolara di Tecnologia Filosofica, ripercorre poeticamente il viaggio di una goccia d’acqua fino alle nostre case, portando in scena una doccia.

A chiudere le giornate gli interventi artistici, coordinati da Fabrizio Zanotti di Fabrika, hanno lasciato un segno nel cuore di ogni persona passata di lì: “Il pensiero, come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare... com’è profondo il mare...”

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