Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

19 aprile 2024 Ore 12:44

356

Stampa

È bastata una frase

Camunela Pacifici, Spoleto (PG)

Dimensione del testo AA

Perdere una figlia all’ottavo mese di gravidanza, sentirla spegnersi dentro di te, piano piano, senza poter fare nulla è un dolore lancinante, che ti spezza il cuore e lo stomaco, che annulla tutto il tuo essere mentre ti chiedi: «Perché proprio a me?». E poi il parto: difficile, insostenibile dolore fisico, tanto dolore, fino a che non ce la fai più, credi di morire e ti addormenti. Arriva all’improvviso il risveglio, senza la pancia, il ventre è piatto, vuoto e tu stai male, tanto male. Segue il ritorno a casa; apparentemente tutto ricomincia come prima, ma c’è una differenza: la vita, che prima scorreva nel tuo corpo ora ti è estranea. È come un film, la guardi e basta, ti scorre addosso come l’acqua della doccia. Poi, per fortuna, incontri un’amica che ti parla di una pratica buddista e di una strana frase, Nam-myoho-renge-kyo, da ripetere ogni giorno quando vuoi…

Contenuto riservato agli abbonati

Accedi Sottoscrivi un abbonamento

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata