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1 febbraio 2023

Diffondiamo il messaggio di speranza dell’umanesimo buddista

di Anna Conti, vice presidente della Soka Gakkai Italiana

immagine di copertina

È arrivato febbraio, che nella Soka Gakkai rappresenta il mese dello shakubuku, in ricordo della storica campagna di febbraio del 1952 quando il capitolo Kamata, grazie all’impegno instancabile del giovane Daisaku Ikeda, realizzò in un solo mese 201 famiglie di praticanti, un record nella propagazione che diede avvio a un’ondata di nuovi membri in tutto il paese.
Erano gli anni del dopoguerra e i pionieri di allora si gettarono a capofitto nei dialoghi per diffondere il messaggio di Nichiren Daishonin, consapevoli che quello era l’unico modo per trasformare il loro karma e stabilire le radici della buona fortuna nella loro vita e nelle comunità in cui vivevano.
Il loro esempio è tuttora una sorgente di ispirazione e suscita in noi profondo rispetto e gratitudine per i loro sforzi incessanti nel mostrare la prova concreta della pratica buddista, a dispetto di tutte le difficoltà che si trovavano ad affrontare in quella fase pionieristica.
Mi ha sempre colpito il profondo legame che li univa ai tre presidenti della Soka Gakkai, un legame profondo e di assoluta fiducia.
Sono passati più di settant’anni e oggi, come allora, tutti noi praticanti siamo chiamati a utilizzare la strategia del Sutra del Loto per risvegliare noi stessi e gli altri al potenziale della Buddità inerente alla nostra vita.
Un potenziale innato e senza limiti, unico e prezioso, che ci consente di trasformare le difficoltà più dure in occasioni di crescita e progresso. Solo così, sviluppando pienamente il potenziale di ogni persona, potremo realizzare felicità e pace in questa epoca così caotica.
Nel messaggio di Capodanno Sensei scrive:

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