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2 novembre 2023

Dialogo, creazione di pace: verso la mostra Senzatomica a Brescia

Domenica 29 ottobre si è tenuto l’evento “Dialogo, creazione di pace: verso la mostra Senzatomica”, in vista della nuova mostra che aprirà a Brescia dal 24 novembre 2023 al 14 gennaio 2024

immagine di copertina

La grande sala gremita del Centro culturale Ikeda per la Pace, a Corsico, il 29 ottobre ha ospitato l’incontro “Dialogo, creazione di pace: verso la mostra Senzatomica”. Un evento organizzato dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con il patrocinio del Comune di Corsico, come tappa di avvicinamento all’inaugurazione della nuova mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” che aprirà i battenti a Brescia il prossimo 24 novembre e resterà aperta fino al 14 gennaio 2024.
L’incontro è stato una preziosa occasione per più di 700 persone per affermare l’importanza di instaurare dialoghi in un’epoca di crescente conflittualità, ribadendo la priorità della nonviolenza e la sacralità della vita.

In dialogo esperti, associazioni e organizzazioni umanitarie religiose e laiche attive sul territorio. Nei saluti iniziali Franco Malusardi, vicepresidente della SGI Europa, ha ricordato una frase di Daisaku Ikeda: «Di fronte al verificarsi di guerre e conflitti, rappresaglie, massacri, è naturale considerare se stessi incapaci di aprire sentieri verso la pace attraverso il dialogo, è naturale rassegnarsi e perdere la speranza. Tale tendenza è in realtà il maggiore ostacolo al raggiungimento della pace» (NRU, vol. 29, cap. III, p.ta 54).

«Questa mostra – ha spiegato Mauro Ciullo del comitato che sta curando tutti i preparativi – è lo strumento principale della campagna Senzatomica che mira a creare un movimento di opinione per liberare il mondo dalle armi nucleari, minaccia costante per l’umanità».
Rispetto alla prima versione che ha avuto oltre 365mila visitatori, la nuova Senzatomica offre un percorso multimediale e immersivo.
«Il presupposto fondamentale è il disarmo interiore – ha ricordato Elisa Marenzi, giovane membro del comitato di Brescia Senzatomica – Una ricerca che parte dalle parole che usiamo, perché quando cambiano le nostre parole, cambiano i nostri pensieri».

All’importanza del dialogo, tema centrale dell’evento, ha dedicato il suo intervento il sindaco di Corsico, Stefano Martino Ventura, che ha citato la locuzione latina “si vis pacem para bellum”, se vuoi la pace prepara la guerra, ribadendo che «questo modo di pensare, tuttora pervasivo nella nostra cultura, deve essere superato: per mantenere la pace bisogna rinnegare la guerra».

«Non sono buddista, ma conosco lo slancio e l’impeto sincero dei buddisti per la Pace e il disarmo», ha affermato l’assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, Elena Grandi, portando i saluti del sindaco di Milano Beppe Sala.

È stata poi la volta di Luca Pagliari, giornalista, storyteller e autore del progetto #cuoriconnessi contro il cyberbullismo, che ha sottolineato l’importanza di «trovare le parole giuste quando si incontra chi la pensa in modo diverso. Nelle scuole cerco di lasciare ai ragazzi parole che inducano un senso di pace, perché le parole attivano i cambiamenti».

Il testimone è quindi passato alle associazioni umanitarie: ResQ-People Saving People, che con la sua nave compie interventi di soccorso nel Mediterraneo, rappresentata dall’avvocato Livio Neri, membro del direttivo del quale fa parte anche Cecilia Strada: «L’idea è nata tre anni fa a Milano da un piccolo gruppo di professionisti, uniti dalla convinzione che è doveroso aiutare persone in difficoltà».

Emergency, con Manuela Valenti, medico responsabile della Divisione pediatrica, ha ricordato che «l’aspetto più drammatico dei conflitti sono le vittime civili, e queste per un terzo sono bambini. Le guerre, oggi sempre più lunghe, comportano la distruzione del tessuto sociale, dalla scuola alla sanità. Per costruire la pace bisogna dare la priorità ai diritti».

A questo proposito Diana De Marchi, consigliera del Comune di Milano e presidente della Commissione Pari opportunità e diritti civili, ha ribadito l’importanza delle relazioni umane per far crescere le libertà e i diritti delle persone: «I nostri legami sono stati la cura durante la pandemia e anche oggi dobbiamo coltivarli attraverso il dialogo».

L’attivista iraniana Rayhane Tabrizi ha ricordato il Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadi, in carcere dal 2016 per le sue battaglie contro l'oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani. Quindi l’attore comico Stefano Chiodaroli ha invitato con ironia a guardare il “mostro in noi” che affiora quando ci facciamo dominare dagli stessi impulsi negativi alla base della guerra.

Sul palco anche i rappresentanti del Forum delle Religioni a Milano. «Di fronte ai conflitti ci si può domandare: a che è servito dialogare? Ma cosa sarebbe il mondo senza il dialogo?» ha esordito Giorgio Del Zanna, docente dell’Università Cattolica, presidente della Comunità di Sant’Egidio di Milano e coordinatore del Forum. «Le religioni hanno il compito di aprirsi a una visione che vada oltre i confini dell’io. Inoltre, esortano a migliorare se stessi e sono chiamate a costruire fraternità».
Anna Felcher, psichiatra e rappresentante dell’area buddista del Forum, ha citato Martin Luther King: «Non bisogna temere il nemico ma il silenzio dell’amico», sottolineando l’importanza di costruire la pace dentro di sé. Sul palco anche Gabriele Arosio, pastore della Chiesa evangelica battista di Bollate ed educatore.

In chiusura, la performance a sorpresa di giovani ballerine e ballerini guidati dalla coreografa Silvia Gribaudi. Emozionante.

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