Ho trentasette anni e pratico il Buddismo dal dicembre del 1991. A quel tempo mia nonna materna era malata e la situazione così drammatica faceva soffrire tutta la mia famiglia. Il primo beneficio fu quello di avere la forza di sostenere e incoraggiare i miei familiari. Nel maggio del 1992, mio nonno paterno scomparve improvvisamente in seguito a un infarto, e nel luglio dello stesso anno morì mia nonna. Nella mia famiglia si “respirava” il dolore come non era mai successo, e io iniziai a soffrire di depressione e attacchi di panico. Non ho mai smesso di praticare nemmeno nei momenti più difficili e con l’attività e lo studio del Buddismo ho avuto molti benefici visibili e invisibili: l’amore, il lavoro, la casa, una famiglia unita e serena, ho sviluppato più coraggio e saggezza. Dopo anni di pratica iniziai a desiderare un figlio, cosa che mai mi aveva sfiorato: avevo…
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