Il mondo piange ancora i suoi morti travolti dal maremoto del 26 dicembre e prosegue nel difficile compito di distribuzione degli aiuti. Anche le organizzazioni della Sgi asiatica si sono attivate in prima persona per raccogliere e portare aiuti alle popolazioni vicine. L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha deciso di donare alle agenzie locali dell’Unicef 20mila euro per sostenere i loro progetti (la notizia è a pagina 10). Con la convizione che nessuna preghiera rimarrà senza risposta ognuno di noi può in ogni momento unirsi al coro di membri del sud-est asiatico che stanno costantemente recitando Daimoku «per il riposo di chi ha perso la vita nella tragedia, per una rapida guarigione dei feriti, per il ritorno alla normalità delle aree colpite, per la pace, la sicurezza della società, del paese, del mondo intero».
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