Abbiamo chiesto a Rosella Bono, una delle prime praticanti di Torino, di raccontarci la sua storia di poetessa da anni impegnata nel promuovere e sostenere la cultura e l’espressività artistica delle donne. «Ho una mia teoria – dichiara – prima dimostro cosa so fare con impegno, serietà e tanta preghiera, poi dico che sono buddista…» Cosa ti spinge a praticare ogni giorno, dopo tanti anni? Ho iniziato nel 1980, quando ancora a Torino i praticanti si contavano sulla punta delle dita. Ero una “giovane” quarantenne… Il mio desiderio costante è sempre stato portare avanti la mia missione al fianco del maestro Ikeda. E poi la certezza che qualsiasi cosa dovrò affrontare sarò in grado di risolverla grazie alla forza vitale acquisita davanti al Gohonzon. Quando è iniziato il tuo legame con il presidente Ikeda? Puoi raccontarci qualche episodio di quando lo hai incontrato? All’inizio ho avuto problemi rispetto alla relazione…
Dalla mia vita è emersa la gioia di vivere
intervista a Rosella Bono, Torino
Abbiamo chiesto a Rosella Bono, una delle prime praticanti di Torino, di raccontarci la sua storia di poetessa da anni impegnata nel promuovere e sostenere la cultura e l'espressività artistica delle donne. «Ho una mia teoria - dichiara - prima dimostro cosa so fare con impegno, serietà e tanta preghiera, poi dico che sono buddista...»
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