La “dottrina corretta” cui si riferisce Nichiren Daishonin nel Rissho ankoku ron è il «vero veicolo, l’unica buona dottrina» (SND, 1, 45), cioè l’insegnamento del Sutra del Loto che dà a tutte le persone la capacità di schiudere il potere della natura di Budda contenuto nelle loro vite e ottenere la Buddità. A livello individuale “adottare la dottrina corretta” significa costruire una forte fede nel Sutra del Loto. Significa far sì che ogni persona aspiri a realizzare la propria felicità e quella degli altri (MDG, 1, 87-88). Una delle primissime esperienze all’inizio della pratica buddista mi fece capire questo legame indissolubile fra felicità propria e felicità degli altri, rispetto degli altri e rispetto di sé. Come per molti, il mio modello di relazione con l’altro sesso seguiva il seguente schema: 1) incontrare qualcuno; 2) dare inizio a una relazione; 3) essere felice per un po’; 4) cominciare a diventare infelice…
Crescita senza fine
Qual è il rapporto tra il rispetto degli altri e rispetto di sé? Perché all’inizio della pratica la nostra vita sembra magicamente rifiorire e poi, dopo qualche tempo abbiamo la sensazione di aver sbagliato tutto?
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