Alla Sapienza Università di Roma, il 12 novembre si è tenuta la giornata inaugurale del nuovo Dottorato di Interesse Nazionale in Peace Studies (Studi per la Pace).
Grazie al sostegno dei fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, sono state interamente coperte due borse di dottorato, una borsa per il Curriculum “Identità, memorie, religioni e pace” e l’altra per il Curriculum “Economie della pace”.
L'evento è stato un momento di accoglienza per tutte le dottorande e i dottorandi, e anche un’ulteriore occasione di orientamento.
Nel suo discorso di apertura il professor Alessandro Saggioro, responsabile e coordinatore dell’attività del dottorato, nonché direttore dell’Ateneo Sapienza, ha trasmesso i ringraziamenti per tutte le persone che hanno reso possibile il progetto.
Successivamente la professoressa Enza Pellecchia, coordinatrice nazionale di RUniPace (Rete delle Università italiane per la Pace), ha affermato rivolgendosi ai dottorandi:
«Siamo molto felici di essere riusciti a dare avvio a questi progetti di ricerca, oggi si apre una nuova strada. In questa stanza possiamo vedere un concentrato di valore perché i vostri progetti sono preziosi. Pensare alla pace in termini di ricerca scientifica è una grande sfida, siamo pioniere e pionieri. In Italia, e forse neanche altrove, si è mai visto un progetto di questo genere, che vede riunite una rete di Università da tutta Italia».
A nome dell’IBISG ha partecipato Jasmina Cipriani, responsabile nazionale dei giovani, che nel suo intervento ha presentato la Soka Gakkai e la figura del maestro Ikeda. Ha ricordato che il 15 novembre ricorre il primo anniversario della sua scomparsa e di come egli ha più volte sottolineato come l’educazione sia lo strumento più potente per trasformare e dare una nuova direzione alla società e alla storia. Jasmina ha affermato:
«Chi studia non dovrebbe farlo per dimostrare di essere “bravo”, ma perché ha la possibilità di migliorare e questo implica una responsabilità di studiare, e dunque di contribuire a un miglioramento dell’intera società e del suo ambiente, anche per tutti coloro che non possono farlo. Desidero congratularmi con le dottorande e i dottorandi che stanno per intraprendere questo percorso. Mi auguro, ci auguriamo, che la vostra ricerca possa contribuire al cambiamento dell’umanità, partendo dal riuscire voi per primi a fare un’esperienza significativa di crescita.
Allenarsi e portare a fioritura la propria umanità è un processo difficile, non c’è un momento in cui ci possiamo rilassare e dire: “Ho fatto il massimo”. Per questo penso che sia fondamentale imparare a lodarsi, e circondarsi di buoni amici, sviluppare legami umani, e sentire che ogni sforzo per quanto piccolo porta sempre, sempre, a un risultato. Noi facciamo il tifo per voi».
I dottori di ricerca in Peace Studies dovranno analizzare le dinamiche del conflitto e della pace, della riconciliazione e mediazione, dell’intersezione e interazione sociale e culturale e degli aspetti della geopolitica, delle relazioni internazionali, dell’economia e delle realtà istituzionali locali, nazionali e sovranazionali caratterizzate da conflittualità a diversi livelli, in funzione della comprensione dei processi di trasformazione in senso pacifico delle dinamiche relazionali umane, sociali, politiche e dello sviluppo tecnico-scientifico.
È stata una giornata di inaugurazione molto emozionante, sia per la portata storica del progetto, sia per tutte le persone coinvolte che hanno speso tante energie per realizzare un lavoro di così grande ispirazione.