La delegazione della Soka Gakkai approda ad Amsterdam. Shin’ichi si sforza costantemente di trovare occasioni per crescere i suoi compagni di viaggio, che sono soprattutto giovani.
Il gruppo si ritrova a discutere sulla vita di Guido Verberk, uno dei primi olandesi che visitò il Giappone nel tardo periodo Edo, nel 1853. Il giovane Verberk incoraggiò la prima delegazione giapponese che visitò l’Europa e l’America, sostenendo che i leader giapponesi avrebbero dovuto viaggiare per fare nuove esperienze e aprirsi al mondo.
Shin’ichi Yamamoto trasmette ai suoi compagni di viaggio lo spirito di Verberk al fine di incoraggiarli ad andare nel mondo, imparando molte lingue e rispettando la cultura dei vari paesi.
«I leader devono studiare e sperimentare le cose per primi. Se dimenticano di fare questo, sono già colpevoli di negligenza: non sono più veri leader, ma solo individui attratti dall’illusione dell’autorità. Anch’io me lo ripeto spesso. Ecco perché sento che devo trovare il tempo di viaggiare in altri paesi. Come futuri leader, dovete mantenere lo spirito di studiare e sperimentare in prima persona».
La discussione di Shin’ichi con i giovani stava diventando sempre più accesa. Shoichi Tanida disse: «So che Verberk ha anche lasciato una meravigliosa traduzione in giapponese della Bibbia».
«Si, è vero. Era un linguista estremamente dotato.
Penso che la sua padronanza delle lingue fosse ispirata e motivata dal suo senso di missione religiosa. Se volete contribuire a un paese, dovete prima impararne la lingua. Il presidente Toda, una volta, disse ai membri del gruppo Kayo-kai del Gruppo giovani donne che se avessero avuto dei bambini, avrebbero dovuto incoraggiarli a parlare almeno altre due lingue oltre quella materna.
Man mano che viaggiare da un paese all’altro diventa più rapido, il mondo diventa sempre più piccolo. Sarebbe un peccato se una barriera linguistica impedisse ai nostri giovani di comunicare liberamente con gente di altri paesi.
Ma non ci fermiamo alle lingue. Cerchiamo di avere una portata internazionale e di studiare tante cose. La saggezza è qualcosa che acquisiamo con il Buddismo, la conoscenza invece la dobbiamo cercare nel mondo» (NRU 5, 16)