Sempre di più il mio Daimoku è rivolto a sviluppare un io solido come il monte Fuji, inamovibile di fronte a qualsiasi tempesta, per rispondere all’appello del maestro Ikeda e sentirmi pienamente “Shin’ichi Yamamoto” realizzando kosen-rufu con la mia vita Quando sono nata mia madre aveva quattordici anni, mio padre non c’era e lei, ragazza madre, è diventata poi una donna meravigliosa. Sono cresciuta grazie ai suoi sforzi, a quelli dei miei nonni e in seguito del mio papà adottivo, un uomo fantastico che mi ha sempre amata incondizionatamente. Quando avevo quindici anni mia madre si è ammalata di tumore e in venti giorni è morta, lasciandoci tutti in un mare di sofferenza. Sono stati anni difficili, quasi ogni giorno c’erano liti in casa e soffrivo di attacchi di panico e depressione. Sentivo la mia vita priva di valore, tanto da desiderare di farla finita. Una storia d’amore andata male…
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