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15 marzo 2003
Come una tazzina rotta
Manuela Biondi, Firenze
"Da quando la mia malattia ha un nome posso vederla e sentirla dentro di me; è un po’ come il mio “personal trainer”. Grazie a lei ho scoperto una Manuela che mi piace molto di più di quella di prima e alla quale non voglio rinunciare"
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