Decidere di cominciare a praticare il Buddismo per me non è stato facile perché ero convinto che la felicità non esistesse. Ho perso mio padre quando avevo otto anni. Ero un ragazzo molto chiuso e litigioso, pieno di insicurezze, andavo malissimo a scuola perché svogliato, leggevo malissimo e venni bocciato due volte al liceo. Non pensavo fosse possibile trovare una strada professionale e una bussola nella vita.Mi sentivo fuori luogo ovunque. Una volta diplomato mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza accumulando solo insuccessi, senza dare mai un esame. Lasciai l’università iniziando lavori saltuari, arrangiandomi.Quando conobbi il Buddismo non credevo potesse funzionare, mi sentivo quasi infastidito dai caldi incoraggiamenti di chi già praticava. Nonostante ciò, poiché brancolavo nel buio, iniziai a recitare Daimoku, ma appena stavo un po’ meglio smettevo di praticare, tornando al punto di partenza. Un giorno decisi di sperimentare davvero il Buddismo iniziando a consolidare una pratica corretta.…
Ci ho creduto con tutto il cuore
Raffaele Bonetti, Bologna
Dopo aver perso il padre quando era un bambino, Raffaele vive una giovinezza pensando di non poter mai trovare una bussola che possa dargli una direzione. Poi, pur scettico, inizia a praticare il Buddismo. Da quel momento ogni aspetto della sua vita fiorisce in modo sorprendente, in un percorso che lo porta a realizzare un obiettivo che chiunque avrebbe ritenuto impossibile

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