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Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione · Il Nuovo Rinascimento · Rivista della Soka Gakkai Italiana dal 1982 ·Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione ·Il Nuovo Rinascimento · Rivista della Soka Gakkai Italiana dal 1982 ·

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11 settembre 2024

Che cos’è la determinazione?

La determinazione, come la fede, non è qualcosa che si acquisisce una volta per tutte. Più che un risultato è un percorso, qualcosa che ciascuno di noi deve costruire dentro di sé scavando e rilanciando ogni volta, e in questo processo la chiave è la recitazione costante del Daimoku, l’impegno nello studio e nel condividere il Buddismo per la felicità degli altri. Ogni aspetto della pratica quotidiana è essenziale per mantenere viva la fiamma della determinazione nel nostro cuore

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«La determinazione è come una radice: di solito non è visibile. Ma se le sue radici sono forti, una pianta sarà in grado di fiorire» Daisaku Ikeda

La determinazione è un aspetto centrale della pratica buddista, è il motore che ci permette di realizzare la nostra rivoluzione umana e diventare felici. Questo processo di trasformazione della vita viene attivato dalla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo rivolta al Gohonzon. Ma la nostra preghiera deve essere basata sulla decisione di vincere attraverso la fede, sulla promessa di diventare assolutamente felici, noi insieme agli altri.
Il Buddismo insegna che ogni persona ha il potenziale per manifestare la propria natura illuminata e, per far emergere questo potenziale, è necessario sviluppare una determinazione profonda e costante. Significa decidere di non arrendersi mai, di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà e affrontare qualunque cosa accada con coraggio sapendo che ogni sforzo è un passo avanti verso la realizzazione di kosen-rufu e il conseguimento della Buddità.
La determinazione è ciò che ci permette di perseverare nella pratica buddista, anche quando le circostanze sono difficili o i risultati non sono immediatamente visibili. E questa volontà di continuare a praticare e migliorarsi, senza mai retrocedere o fermarsi, porta a una profonda trasformazione del karma.
A questo proposito Sensei scrive:

«Il mio maestro Josei Toda diceva: “Il Daimoku è una grande medicina che può curare tutto, dai problemi personali alle sfide della società e dell'umanità intera. Il punto chiave è decidere di vincere con la fede e continuare a recitare Daimoku fino alla fine. Il Daimoku è una sorgente di coraggio senza limiti”» (NR, 505, 4)

Naturalmente la determinazione, come la fede, non è qualcosa che si acquisisce una volta per tutte. Più che un risultato è un percorso, qualcosa che ciascuno di noi deve costruire dentro di sé scavando, avanzando e rilanciando ogni volta, un passo dopo l’altro, e in questo processo la chiave è la recitazione costante del Daimoku, l’impegno nello studio e nel condividere il Buddismo per la felicità degli altri.
Ogni aspetto della pratica quotidiana è essenziale per mantenere viva la fiamma della determinazione nel nostro cuore.
È un allenamento, e come in ogni allenamento è fondamentale raccogliere ogni occasione che si presenta nella nostra vita per metterci alla prova e “temprare” la nostra fede. Più determiniamo con chiarezza i nostri obiettivi e ci sfidiamo per realizzarli, più sviluppiamo fiducia in noi stessi, nella nostra capacità di orientare il corso della nostra vita in modo indipendente, basandoci sulla nostra fede e sulla forza della nostra preghiera al Gohonzon. Rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze del Gruppo futuro, il maestro Ikeda scrive:

«Alcuni di voi potrebbero pensare che sia meglio aspettare di essere più grandi e sicuri di sé per formulare una determinazione. Ma la determinazione non è il risultato di quanto siamo forti. Al contrario, è dalla determinazione che nasce la nostra forza.
La determinazione è come una radice: di solito non è visibile. Ma se le sue radici sono forti, una pianta sarà in grado di fiorire. I fiori sbocciano grazie alle radici. Finché, con pazienza, vi sforzate di fare del vostro meglio, continuando a nutrire la vostra determinazione con uno spirito invincibile e raccogliendo una sfida dopo l’altra, riuscirete a creare un brillante futuro» (BS, 207)

Anche di fronte a difficoltà inaspettate, o quando ci sembra di non vedere risultati, possiamo rafforzare la nostra determinazione rifiutandoci di essere sconfitti e continuando a mantenere la nostra decisione di fronte al Gohonzon, senza arretrare e anzi rilanciando, come le onde del mare che si ingrossano e acquistano forza quanto più grandi sono gli ostacoli che incontrano.
E quando, com’è naturale, ci accorgiamo che la nostra determinazione vacilla, dobbiamo semplicemente rinnovarla, ricominciando dalla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, un Daimoku dopo l’altro, con sincerità e spirito di ricerca, con lo spirito di “da ora in poi”.
Dal punto di vista del Buddismo, infatti, l’istante presente contiene la possibilità di creare un nuovo futuro. Recitando Nam-myoho-renge-kyo facciamo sorgere il sole della Buddità nella nostra vita e ogni momento può diventare un nuovo inizio. Quali che siano i fallimenti e le delusioni del passato, il potere della fede e della pratica ci consente di trasformare il presente in una nuova opportunità di cambiamento e di crescita, coltivando la fiducia in noi stessi, nella nostra natura illuminata, senza rimpianti o sensi di colpa.
In questo senso tutto inizia dalla preghiera. A questo proposito il maestro Ikeda scrive:

«La preghiera è il coraggio di non arrendersi. È una lotta per superare le proprie debolezze e la sfiducia in se stessi. È l'azione di incidere nella profondità della nostra vita la convinzione che possiamo cambiare qualsiasi situazione, senza alcun dubbio.
La preghiera è un mezzo per distruggere la paura, bandire la tristezza e accendere la speranza. Credete in voi stessi! Non umiliatevi mai! Svalutare se stessi è contrario al Buddismo, perché offende la Buddità presente dentro ogni persona» (NR, 619)

Per spiegare a un suo discepolo il potere della determinazione, Nichiren racconta la storia del generale Tigre di Pietra (RSND, 1, 845).
Il potente guerriero era talmente convinto che la pietra intravista nell’erba fosse la tigre che aveva ucciso sua madre, che riuscì a conficcare la sua freccia fino alle piume. Ma quando poi si rese conto che si trattava di una pietra, non riuscì più a perforarla… Tale è il potere della nostra convinzione. Sensei afferma:

«Il maestro Toda ci insegnò: “Prima di tutto, dovete decidere cosa volete realizzare. Decidete quindi di vincere assolutamente. La vittoria o la sconfitta dipendono dalla propria determinazione. Questa è la filosofia della vittoria”. Stabilite obiettivi chiari, formulate il voto di vincere assolutamente e pregate fino in fondo con tutti voi stessi. Nichiren Daishonin afferma con forza: “Non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta” (RSND, 1, 306). In qualunque circostanza, è impossibile che le funzioni protettrici dell’universo non agiscano in accordo con una preghiera risoluta. Pregate e lottate fino in fondo, e alla fine trionferete sicuramente» (NR, 733)

Quindi qualunque cosa accada, la chiave è alzarci con la determinazione di ribaltare la situazione per dimostrare l'illimitato potere del Gohonzon attraverso la trasformazione della nostra vita. Con questo atteggiamento interiore qualunque avversità diventa un’occasione per approfondire la nostra fede e diffondere la Legge mistica.

Nichiren afferma: «La nostra vita, corpo e mente, in un singolo istante pervade l’intero regno dei fenomeni» (RSND, 1, 326).
Ciò significa che la rivoluzione umana, benché avvenga nel cuore di un singolo individuo, non resta confinata a quella persona.
Poiché il conseguimento della Buddità si basa sul principio dei “tremila regni in un singolo istante di vita”, un cambiamento che avviene in un istante nella nostra vita produce una reazione a catena nei “cento mondi, nei mille fattori e nei tremila regni dell’esistenza”, ovvero influenza tutte le nostre relazioni con gli altri e con l’ambiente. Ciò significa che quando noi cambiamo, anche il nostro ambiente cambia, e quando il nostro ambiente cambia, cambia il mondo. In questo senso la rivoluzione umana di un singolo individuo è il punto di partenza di una trasformazione dinamica senza limiti e confini.
Non si tratta solo di teoria.
Vincere sui propri limiti richiede quindi di assumersi la piena responsabilità della propria vita e delle proprie azioni, e riconoscere che il cambiamento inizia da se stessi: non si può aspettare che siano gli altri o le circostanze esterne a migliorare. Questo significa intraprendere azioni concrete per cambiare, piuttosto che rimanere passivi o vittime delle circostanze. La rivoluzione umana è un processo attivo, in cui si lavora costantemente per migliorarsi e realizzare il proprio potenziale.
Grazie al nostro ichinen, la nostra mente in un singolo istante di vita, possiamo stabilire la forte determinazione di cambiare la nostra realtà e agire di conseguenza. Quando formuliamo questo voto, “i tremila regni dell’esistenza”, ovvero tutti i fenomeni, iniziano a operare in accordo con la nostra determinazione. Quindi il Daimoku che recitiamo non solo ci conduce individualmente all’Illuminazione, ma ha anche il potere di trasformare la società e il mondo intero. Ne consegue che se aumenta il numero di persone che abbracciano il Gohonzon e recitano Daimoku, cresce anche il potere collettivo di trasformare la società e tutto l’ambiente che ci circonda.

Il maestro Ikeda scrive: «[…] Il cuore e la mente umana sono veramente incredibili e insondabili. Tutto si può trasformare attraverso “il meraviglioso funzionamento del nostro cuore, o mente”» (BS, 110, 56).
Indipendentemente dal passato, ciò che conta è la nostra determinazione nel momento presente.
Che direzione vogliamo dare al nostro cuore?
In altre parole: qual è il nostro obiettivo fondamentale?
Una preghiera sincera, volta alla realizzazione della pace e della felicità per noi e per gli altri, non mancherà di ottenere una risposta. Il punto è che le nostre preghiere, la nostra determinazione sia diretta a far emergere la natura di Budda in noi e negli altri e a raggiungere la felicità insieme a loro.
Nichiren afferma: «È il cuore che è importante»: la vittoria o la sconfitta dipendono da quanto la nostra determinazione e il nostro cuore sono forti e saldi. Per questo è necessario un atteggiamento sincero nella fede: una sottile differenza nel nostro cuore può determinare una grande differenza nei risultati.
Quando rafforziamo costantemente la nostra determinazione per kosen-rufu, che è il bene più grande, non c’è dubbio che realizzeremo i nostri desideri e diventeremo felici.
Spiegando un passo del Sutra del Loto che leggiamo mattina e sera durante la cerimonia di Gongyo, il maestro Ikeda spiega il significato di “niji” che letteralmente vuol dire “a quel tempo”. “Quel tempo” si riferisce al tempo in cui ci alziamo e iniziamo a trasformare la nostra vita.

«Se noi stessi non siamo determinati, non preghiamo e non agiamo, il nostro ambiente non cambierà minimamente: “quel tempo” non arriverà nemmeno dopo cinque o dieci anni. Ciò che crea il tempo è sempre il nostro ichinen: “quel tempo” è il tempo in cui mettiamo in moto la nostra vita e ci impegniamo con energia e volontà, quando facciamo emergere una forte fede e ci dedichiamo a realizzare kosen-rufu. […] “Quel tempo” è l’istante in cui decidiamo dal profondo del cuore: “Ora mi alzo e combatto!”. Da quell’istante il destino cambia, la vita si apre, inizia la storia» (I capitoli Hoben e Juryo, Esperia, pag. 19)

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