Carlo Pellecchia aveva conosciuto il Gohonzon a Parigi trentotto anni fa dove era andato a cercare un lavoro diverso dalla fabbrica e, una volta tornato a Torino, nel 1971, fu il primo praticante della città. Quando un paio di anni dopo ebbe l’occasione di recarsi in Giappone, chiese al presidente Ikeda cosa poteva fare per sviluppare il movimento di kosen-rufu nella sua città e sensei gli rispose: «Non abbandonare mai il Gohonzon. Devi alzarti da solo come ho fatto io». E così Carlo è stato un punto fermo per Torino che nella seconda metà degli anni settanta ha visto formarsi i primi gruppi. Filippo Navarrini, un amico torinese, lo ricorda così: «In tutti questi anni di malattia Carlo non ha mai perso la forza e la serenità. Anche quando pensavo di andare a sostenerlo, in realtà era lui che mi incoraggiava sempre. Quando non riusciva a parlare ci incoraggiava con…
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