Questo è il momento di “una chiamata all’azione” per affrontare la crisi climatica con determinazione e speranza: è uno dei messaggi dell’iniziativa “Ecologia in azione”, nell’ambito del Flumen Festival a cui ha partecipato la campagna Cambio io, Cambia il mondo promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
La trasformazione interiore di ciascuno e ciascuna di noi è la chiave per affrontare e vincere qualunque sfida, anche le più difficili. Come spiegano i diciotto pannelli della mostra L’eredità della vita, la consapevolezza della gravità del riscaldamento globale deve spingerci a diventare protagonisti del cambiamento necessario, facendo azioni anche piccole nella direzione giusta: verso l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050, come chiarito dagli scienziati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’Onu.
I cambiamenti climatici sono determinati dall’attività umana, in particolare dal fatto di continuare a usare combustibili fossili come carbone, petrolio e gas, e dalla deforestazione, e quindi possono essere fermati dall’attività umana stessa.
Strettissimo, inoltre, è il legame tra clima e pace. I cambiamenti climatici infatti stanno già pregiudicando le risorse naturali e mettendo a rischio le condizioni di vita in molte aree del pianeta. Ciò provoca l’aumento delle migrazioni forzate e il rischio di conflitti armati che si sommano a quelli già presenti.
Lavorare per costruire la pace e garantire il rispetto dei diritti umani significa anche lavorare per fermare i cambiamenti climatici.
Nel corso dell’iniziativa è stata ricordata anche la campagna Senzatomica e la grande vittoria ottenuta dai cittadini con l’adozione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari e il Premio Nobel per la pace ad ICAN (Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari), rete della quale Senzatomica fa parte.
L’impegno al “No First Use” delle armi nucleari, ribadito dal presidente Daisaku Ikeda per scongiurare ogni possibile ricorso ad armi atomiche nell’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, è risuonato all’interno del Flumen Festival.