Compresi in qualche modo oscuro che la mancanza di un compagno per me era stata la legna da ardere, il famoso espediente: nessun’altra cosa avrebbe potuto spingermi davanti al Gohonzon e grazie a questo rivoluzionare la mia vita Ho iniziato a praticare il Buddismo nel 1988: lavoravo in un istituto di estetica a Empoli, guadagnavo abbastanza, non avevo malattie e neanche problemi particolari: ma ero totalmente, assolutamente infelice. Attribuivo questo malessere alla mancanza di un compagno e così, quando una ragazza mi propose di partecipare a una riunione buddista, pensando: «Magari incontro qualcuno!» decisi di iniziare a praticare. Mi dicevo: «Soldi non me ne chiedono, cosa ci rimetto? Al massimo un po’ di tempo!». Il mio desiderio, il grande scopo che subito mi prefissi, è quasi inutile dirlo, era trovare un uomo, fidanzarmi. Iniziai subito a recitare un’ora e mezzo di Daimoku al giorno. Mi dicevano: «Recita per kosen-rufu, in…
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