Dal 5 al 15 giugno si è tenuta a Bonn la SB58, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite in preparazione della COP28, la Conferenza delle Parti, che si terrà il prossimo dicembre e che vedrà discutere Stati, organizzazioni e società civile su importanti temi e decisioni relative al futuro del nostro pianeta.
Come delegazione SGI, ci siamo impegnati nel corso dei lavori affinché le azioni discusse fossero fondate sui diritti umani e sulla giustizia climatica, e affinché vengano ascoltate veramente le voci delle organizzazioni, della società civile, delle popolazioni indigene, delle organizzazioni religiose, dei giovani, delle donne e dei movimenti sociali.
Uno degli aspetti importanti di cui si è discusso è il cosiddetto Global Stocktake o GST, ovvero il meccanismo che gli Stati parte hanno adottato nell’Accordo di Parigi per valutare a che punto siamo con gli obiettivi prefissati per limitare il cambiamento climatico e per rafforzare l’ambizione globale su questo tema.
Questo processo di valutazione globale è iniziato l’anno scorso e si concluderà alla COP28 in modo da poter costituire la base del prossimo ciclo di Piani climatici nazionali (NDC). È molto importante che il risultato del Global Stocktake includa un forte impegno a eliminare gradualmente i combustibili fossili, in una transizione equa che protegga gli ecosistemi e rispetti i diritti umani, inclusi i diritti delle popolazioni indigene.
Ci siamo anche impegnati in un filone di discussione chiamato “Azione per l’empowerment climatico” (ACE). Abbiamo partecipato al cosiddetto “Dialogo ACE”, che quest’anno era incentrato sul tema di come monitorare e valutare la partecipazione delle persone alle azioni per il clima, l’accesso alle informazioni e le iniziative di educazione al cambiamento climatico.
Alla fine del “Dialogo ACE” è stata organizzata la cosiddetta “ACE Gallery”, la prima sessione di presentazione di poster sul tema “Azione per l’empowerment climatico”.
Come Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai abbiamo potuto contribuire attraverso un poster specifico sulle azioni che stiamo portando avanti riguardo al cambiamento climatico correlate principalmente a educazione, sensibilizzazione e partecipazione pubblica, sia attraverso i progetti 8x1000 che attraverso la campagna “Cambio io, cambia il mondo”.
Il poster è rimasto esposto per due giornate nel foyer della sede centrale delle Nazioni Unite, e i partecipanti alla conferenza hanno potuto fare domande sulle nostre iniziative e sull’Istituto stesso. È ancora possibile visionare il poster insieme a tutti gli altri esposti a questo link: https://unfccc.int/ACE-Gallery
Nella foto centrale, Chiara De Paoli, che ha partecipato alla Conferenza come rappresentante dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Inoltre, come delegazione SGI, abbiamo potuto seguire il tema dell’inclusione dei giovani alle conferenze delle Nazioni Unite. In particolare, le problematiche legate ai visti che impediscono a tanti giovani, soprattutto provenienti dal continente africano, di essere presenti in importanti discussioni sul clima. Non solo, sono spesso esclusi i giovani — in particolare se provenienti dai Paesi del Sud del mondo — all’interno delle opportunità di finanziamento per progetti sul cambiamento climatico.
A tale riguardo, nel corso di un evento organizzato nell’ambito dell’iniziativa Youth4Climate, sviluppata sotto la guida del Ministero italiano dell’ambiente e della sicurezza energetica in collaborazione con il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), il coordinatore di UNDP ha annunciato in plenaria per la prima volta il coinvolgimento dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai nell’ambito delle “call for solutions Youth4Climate”.
Queste “call for solutions” sono il risultato di un bando aperto promosso dal Ministero italiano dell’Ambiente e della sicurezza energetica in collaborazione con UNDP. Il bando, suddiviso in quattro aree di intervento, ha raccolto proposte progettuali da parte di giovani tra i 19 e i 29 anni provenienti da tutto il mondo. Il Consiglio nazionale della Soka Gakkai italiana ha deciso di contribuire all’ampliamento dei progetti vincitori del bando attraverso i fondi 8x1000, consentendo così a un maggior numero di giovani di ricevere un sostegno finanziario.
I rappresentanti delle Nazioni Unite hanno ringraziato la Soka Gakkai italiana per aver messo in pratica e trasmesso l’esempio virtuoso frutto della consapevolezza che in questo momento storico l’unica strada efficace per risolvere i problemi globali consiste nel mettere i giovani nelle condizioni di individuare le soluzioni e agire per attuarle.