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15 dicembre 2020

Avvolgiamo il pianeta con il Daimoku e illuminiamo la nostra terra di gioia

Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana

Come discepoli del Daishonin, ora è il momento di credere nella grandezza delle nostre vite. Il coraggio è la forza motrice che ci permette di vincere. Con una forte preghiera facciamo scaturire tutta la forza, la saggezza e la compassione che esistono dentro di noi, in modo tale da risvegliare le funzioni protettive dell’universo, proprio come ha fatto il Daishonin.

immagine di copertina

In questo periodo di grande difficoltà e incertezza dovuto alla pandemia i membri italiani, come autentici Bodhisattva della Terra, si stanno sforzando per approfondire ancora di più la filosofia buddista attraverso lo studio e stanno recitando un Daimoku sempre più combattivo per realizzare non solo la propria rivoluzione umana, ma anche la pace e la sicurezza di tutte le persone, in accordo con il principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Per questo impegno altruistico e coraggioso, volto alla felicità di tutti, desidero ringraziare ognuno di voi, dal profondo del cuore.
Desidero inoltre esprimere tutta la solidarietà a coloro che hanno perso i propri cari. Continuiamo a offrire le nostre più sincere preghiere ai compagni di fede che sono venuti a mancare in questo periodo, e il più caloroso sostegno a tutti coloro che stanno lottando con la malattia.
In occasione delle recenti celebrazioni per il novantesimo anniversario della nostra fondazione (18 novembre), ci è stato riferito che il presidente Ikeda e la signora Kaneko godono di ottima salute. Sono felice e profondamente grato di poter condividere con voi questa notizia.
Il nostro presidente fondatore Tsunesaburo Makiguchi non smise mai di dedicarsi al “grande voto” di realizzare la felicità e la pace dell’intera umanità. Nonostante fosse stato incarcerato per i suoi ideali, non vacillò minimamente. Con la convinzione che le avversità che stava attraversando fossero poca cosa rispetto a quelle affrontate dal Daishonin, dichiarò: «A seconda del proprio stato d’animo, si può provare gioia anche all’inferno» (NR, 685, 7).
Questo spirito di non indietreggiare mai nella fede, qualunque cosa accada, rispecchia perfettamente le parole di Nichiren Daishonin: «Quanto più grandi saranno le difficoltà che incontrerà, tanto più grande la gioia che egli proverà grazie alla sua forte fede» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29).
Un “grande cuore” dedito al voto di kosen-rufu non si lascia sconfiggere da nulla, ha il potere di trasformare qualsiasi veleno in medicina e avanza nelle avversità continuando a creare valore, con fiducia e ottimismo.
Superando una persecuzione dopo l’altra, il Daishonin ci ha mostrato che dentro di noi esiste una condizione vitale di assoluta libertà che trabocca di forza vitale, fortuna e benefici.
Il cuore umano non è fatto per soffrire, ma per assaporare la gioia della Buddità. Non esiste gioia più grande.
Come discepoli ed eredi del Daishonin, ora è il momento di raccogliere il coraggio e credere nella grandezza delle nostre vite. Il coraggio si trova nel nostro cuore, è la forza motrice che ci permette di vincere.
Con una forte preghiera facciamo scaturire tutta la forza, la saggezza e la compassione che esistono dentro di noi, in modo tale da risvegliare le funzioni protettive dell’universo, proprio come ha fatto il Daishonin.
In questo prossimo Anno della speranza e della vittoria, continuiamo a infondere la luce della speranza nei cuori dei nostri amici e dei compagni di fede, incoraggiando una persona dopo l’altra.
Ora più che mai è necessario unirci, come Bodhisattva della Terra e come eterni amici, per realizzare «la trasformazione del karma di tutta l’umanità», come ci chiede il nostro maestro. Questa grande vittoria spirituale, afferma chiaramente Sensei, sarà determinata «da quanto ciascuno di noi riuscirà a sviluppare un “grande cuore”» (NR, 685, 8).
Concludo riportando un brano del maestro Ikeda: «A tutti voi, miei amati discepoli e successori che emergete danzando con coraggio sul palcoscenico della vostra missione, in quest’epoca caratterizzata da prove e avversità, vorrei dedicare queste parole del maestro Toda che trascrissi quand’ero giovane: “Più grande è la sofferenza, più grande sarà la gioia che ne deriverà. Affronta con risolutezza la sofferenza e recita fino in fondo Nam-myoho-renge-kyo. E non dimenticarti mai del Gohonzon, sia nei momenti difficili che in quelli felici”» (pag. 6).

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