Martedì 9 e mercoledì 10 luglio 2024 il centro culturale di Torino ha aperto le porte alla musica come elemento di coesione sociale e culturale e come occasione per accogliere giovani artisti jazz, provenienti da università statunitensi, per presentare la loro musica e i loro progetti di ricerca e composizione musicale. Queste parole del maestro Ikeda hanno ispirato la preparazione delle serate:
«Gli scambi tra università, centri di condivisione di conoscenze e di saggezza creano una rete tramite cui è possibile costruire una pace duratura negli anni a venire» (NRU, 30, 345)
Il 9 luglio l’evento è stato aperto dal duo formato da Malaika e Benjamin, giovani artisti Soka, che hanno dato vita a un'esibizione chitarra e voce di alto livello musicale, mostrando una professionalità consapevole, nonostante la giovane età, e abbracciando il pubblico presente con la dolcezza della loro musica.
A seguire, ha preso il via l’esibizione della University of Montana Jazz Band, i cui componenti, tra i 14 e i 24 anni, hanno coinvolto il pubblico presente in sala con composizioni jazz originali e pezzi frutto di rivisitazioni.
Mercoledì 10 luglio, sempre nell’ambito della rassegna Artisti, costruttori di pace, il Centro culturale ha avuto l’onore di ospitare un’altra straordinaria jazz band statunitense.
Al pari del giorno prima, la serata si è aperta con l’esibizione del duo Benjamin and Malaika ed è poi proseguita con la musica della John Hersey High School Jazz Band, formata da musicisti di età compresa tra i 15 e 18 anni, guidati dal giovane direttore Spencer Hile. La band ha proposto una scaletta di brani nuovi e conosciuti, con momenti di assolo veramente travolgenti. I presenti hanno potuto toccare con mano la potenza della musica che, trascendendo le differenze culturali, può unire in un canto di speranza e di pace tutti i popoli.
Questi eventi hanno rappresentato un’ottima occasione per accogliere molti amici e parenti, che si sono lasciati coinvolgere dall’entusiasmo della musica e dall’atmosfera di accoglienza creata per loro da tutti gli staff presenti.
Nell’intervento di chiusura di entrambe le serate è stato ricordato il maestro Ikeda e la sua immensa fiducia nell’azione dei giovani. E la seconda serata ha dato spazio anche a una divertente jam session.
Agli artisti delle band è stato regalato un segnalibro che riporta la seguente frase:
«L’improvvisazione e i ritmi unici del jazz, che le persone trovano così attraenti, sono creazioni meravigliose sviluppate da campioni che hanno lottato infaticabilmente per l’umanità»
(Storie di vita, jazz e buddismo di Ikeda, Hancock e Shorter, pag.5)