Quattro anni fa mi è stata offerta l’opportunità di diventare vice referente dei Giovani gigli bianchi della Lombardia Est, e poco dopo sono stata nominata vice responsabile donne del capitolo di Brescia.
L’attività dei Gigli bianchi era tutta da costruire: creare una rete di donne tra i 35 e i 50 anni, con l’obiettivo di approfondire insieme La nuova rivoluzione umana per unirci al cuore di Sensei.
Quando mi è stato chiesto quali obiettivi avessi, ho puntato in alto: desideravo una famiglia armoniosa, una vera indipendenza e fondamenta solide per la mia vita: come quelle su cui Sensei ha costruito il Daiseido, Palazzo del grande voto di kosen-rufu. Anche la mia vita personale, come l’attività dei Gigli, andava ricostruita da zero.
Dal 2019 sono libera professionista, una consulente di pasticceria da ristorazione: un lavoro conquistato con tanto Daimoku, attività e sacrifici, ma ancora non riconosciuto dallo stato perché di “categoria inesistente”. Ero una mamma sola, con un divorzio alle spalle da cui è nato un conflitto lungo dodici anni. Mio figlio, nella sua crisi più profonda, viveva un’invisibile lotta tra rifiuto e accettazione, proiettando su di me una sofferenza acuta e incessante. Tra successi e cadute, ho sempre lottato per raggiungere l’indipendenza. Vivevo nella casa di famiglia, sotto i miei genitori, senza un’auto intestata a me: protetta sì, ma mai del tutto libera.
I primi anni di lavoro sono stati estenuanti: tanta gavetta, orari assurdi, compensi minimi. Ma non ho mai smesso di pensare al lavoro come al campo di battaglia dove mettere in pratica il Buddismo nella vita quotidiana. Ho sempre continuato a sostenere le attività con gioia, percorrendo in auto le distanze e, anche nei momenti più difficili, facendo l’offerta per kosen-rufu e l’abbonamento alle nostre riviste. E i benefici sono sempre arrivati, io e mio figlio siamo sempre stati protetti e il lavoro non è mai mancato. Come scrive Nichiren:
«Potresti pensare di aver fatto offerte alla torre preziosa del Tathagata Molti Tesori, ma non è così. Le hai offerte a te stesso» (RSND, 1, 264)
Tuttavia, la mia vita affettiva faceva acqua da tutte le parti. Dentro di me si agitavano i veleni del cuore: rabbia, risentimento, senso di inadeguatezza… davo la colpa al mio ex marito, allo Stato, ai miei genitori. Senza arrendermi, però, continuavo a dedicarmi all’attività dei Giovani gigli bianchi. Mi misi l’obiettivo di comprare un’auto e, senza contratti stabili ma con fede incrollabile, ottenni il finanziamento. Nel frattempo, senza accorgermene, stavo già migliorando la mia situazione economica. Ma la vita personale sembrava peggiorare: il dialogo con il mio ex marito era oramai totalmente bloccato e ciò mandava ancora più in crisi il rapporto con mio figlio. Inoltre, non c’era verso che emergesse un uomo accanto a me. Era una lotta costante, ma ogni giorno le parole di Sensei ne La nuova rivoluzione umana si incidevano dentro di me.
Finalmente con l’attività di Senzatomica a Brescia realizzai l’obiettivo che mi sembrava irraggiungibile ed è emerso il mio attuale compagno (anche di fede!): ci siamo innamorati e insieme abbiamo iniziato a desiderare una casa dove far crescere la nostra nuova famiglia.
Ma gli ostacoli erano ancora molti. E poi, con quali soldi realizzare tutto questo?
A dicembre 2024, durante il primo Corso nazionale dei Giovani gigli bianchi, a Roma, sfidandomi in un’offerta per kosen-rufu importante determinai: “Mio figlio sarà felice qui e ovunque andrà, perché io sono una madre felice e un meraviglioso giovane Giglio bianco, discepola di Sensei!”. Questa promessa al maestro ha cambiato qualcosa di profondo dentro di me: sull’aereo di ritorno mi sentivo inattaccabile. E da lì a poco, ho scoperto che mio figlio frequentava una compagna di scuola e diventava capitano di una squadra di calcio… Man mano che io mi fortificavo, lui si radicava!
A febbraio, partecipando al Corso nazionale del Gruppo donne ho compreso che per risolvere ogni conflitto con le persone della mia vita dovevo prima di tutto ripagare i debiti di gratitudine verso la mia famiglia, alla quale troppo spesso avevo attribuito i miei fallimenti. Decisi di diventare l’alleata dei miei genitori, di sostenerli io per prima, perché ero io che praticavo… Iniziai a recitare Daimoku con questa determinazione e sentii che tutto si scioglieva. Nei giorni a seguire i miei genitori pieni di gioia si offrirono inaspettatamente di aiutarmi a comprare casa.
Il 2 aprile, anniversario della morte di Josei Toda, ho firmato la proposta d’acquisto di una casa bellissima. Intanto proseguivo tra attività e lavoro, mentre la mia relazione diventava sempre più solida. Contemporaneamente iniziava un percorso genitoriale deciso dal tribunale tra me e il mio ex, grazie al quale compresi che aver scelto quell’uomo come padre di mio figlio era la mia più grande occasione per trasformare il karma.
Al di là delle ferite profonde e del giudizio, decisi di riaprire il dialogo con lui. Come ci sprona a fare il nostro maestro in ogni pagina de La nuova rivoluzione umana. Un dialogo dalle macerie, un’impresa impossibile, lanciando il cuore oltre l’ostacolo. Oggi, dopo più di dieci anni dalla separazione riusciamo a scriverci messaggi, a parlarci, a confrontarci. Al di là dei torti e delle ragioni. Intanto mio figlio a scuola sta dando il massimo, la sua storia d’amore continua, è felice della nuova casa e ogni tanto recita Daimoku. Ora mi sento davvero il pilastro della mia famiglia.
In più, il 1° aprile 2025 lo Stato ha finalmente riconosciuto la mia categoria lavorativa: oggi sono ufficialmente “consulente gastronomica”. Una vittoria immensa, che abbraccia tutti. A novembre sarà pronta la nostra nuova casa, un luogo aperto alla famiglia, agli amici e a kosen-rufu. L’attività sta fiorendo, stanno emergendo tanti Gigli bianchi e tutto è nato da una scelta: puntare in alto con fede assoluta e realizzare il sogno del maestro di vederci volare.
Determino di essere un esempio di rivoluzione umana in ogni incontro e in tutti gli ambiti della mia vita, di trasmettere lo spirito del maestro e che ogni persona senta il desiderio di esprimere il proprio massimo potenziale, per realizzare insieme un capolavoro di vittorie!
Nulla è impossibile, se decidiamo di aprire la vita con una forte preghiera.
