808  | 
2 maggio 2023

Apriamo un dialogo tra le diverse generazioni

Abbiamo intervistato Claudia Cicciotti di ActionAid, responsabile del progetto Youth for Love Italia finanziato con i fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Scopo del progetto è prevenire la violenza di genere fra pari tramite percorsi di sensibilizzazione ed empowerment nelle scuole secondarie

immagine di copertina

La Soka Gakkai si è sempre adoperata per favorire l’empowerment, liberando il pieno potenziale dell’individuo attraverso un processo che noi definiamo “rivoluzione umana” e sulla base del concetto buddista secondo cui la nostra felicità è indissolubilmente legata a quella degli altri. Partendo dal singolo individuo il progetto Youth for Love si pone come obiettivo quello di prevenire la violenza di genere tra i giovani. 
Come nasce il progetto e quanto è stato importante il contributo dei fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai?

CLAUDIA CICCIOTTI

Youth for Love è un progetto che nasce nel 2019 all’interno di un programma dell'Unione Europea che ActionAid ha gestito in partenariato. Già nel 2009 il Parlamento europeo aveva invitato gli Stati membri ad adottare delle misure per prevenire la violenza di genere e anche l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riconosce la violenza tra giovani come un problema di salute pubblica. Il progetto nasce quindi da un bisogno reale a cui si è voluto dare risposta. 
L'esperienza pluriennale di ActionAid in questa progettazione ci ha dato modo di rilevare un ulteriore bisogno che è quello di approfondire e focalizzare l’attenzione sul territorio italiano, di per sé contraddistinto da tante differenze territoriali. Il contributo della Soka Gakkai è fondamentale perché dà la possibilità di lavorare sul territorio italiano ampliando il raggio d’azione e abbracciando le differenze a livello territoriale, in sei città italiane e dieci scuole. 
Il progetto si rivolge alle scuole secondarie di primo e secondo grado con l'obiettivo di prevenire, affrontare e gestire la violenza di genere tra pari. Lo fa coinvolgendo tutti gli attori della comunità educante: docenti e personale scolastico, studenti e studentesse, ma anche istituzioni, associazioni, centri antiviolenza, con l'obiettivo di creare un dialogo tra i diversi attori che parta dai bisogni rilevati degli adolescenti, ponendo tutti e tutte in una condizione di ascolto reciproco. 
Ci rivolgiamo a un target di età tra gli 11 e i 19 anni perché crediamo che sia fondamentale lavorare in questa fase della vita e intervenire nella crescita dell'individuo con un obiettivo educativo che sia comune e che coinvolga tutti gli attori della comunità educante in un programma sistemico, che ha l’obiettivo di trasmettere delle metodologie alla scuola e al territorio e di attivare delle procedure che siano uno strumento efficace di prevenzione contro la violenza.

Il progetto Youth for Love agisce nel contesto scuola utilizzando la metodologia Whole School Approach. In cosa consiste e quanto è importante la collaborazione tra i vari attori che intervengono insieme per realizzare gli obiettivi del progetto? 

La metodologia del Whole School Approach è per noi fondamentale e in ActionAid l’adoperiamo in tanti contesti diversi: lavorando con l'obiettivo di prevenire e contrastare la violenza di genere tra pari, infatti, diventa importantissimo che tutti siano coinvolti nel processo che andiamo a proporre. 
È importante che la scuola stessa abbracci l'obiettivo a 360 gradi, per questo i docenti e il personale scolastico sono coinvolti e formati. È prevista per loro una formazione che è preliminare all'entrata in classe, così che anche loro siano coinvolti nel lavoro che viene svolto con studenti e studentesse.
Vogliamo che la metodologia che applichiamo nel progetto sia appresa e possa rimanere all'interno della scuola, attraverso le competenze trasversali che trasferiamo, in modo tale che possa essere qualcosa che rimanga nel tempo, sostenibile, e non si limiti all'annualità progettuale nella quale noi siamo presenti.
Partendo da un'analisi del territorio e del contesto scolastico specifico nel quale andiamo a operare, dialoghiamo con adolescenti e docenti per capire da loro stessi le necessità che percepiscono nel loro contesto quotidiano e solo in seguito a questo dialogo andiamo a costruire un percorso basato sui bisogni specifici rilevati nel territorio e nella scuola. 

La violenza tra i giovani non è sempre facile da riconoscere, spesso capita di sottovalutare atteggiamenti normalizzati ma che affondano le radici in una cultura di violenza di genere. 
Quali sono i nuovi metodi e le strategie migliori per prevenire, affrontare e gestire la violenza tra i giovani? E come incoraggiare “gli adulti” che, cresciuti in una generazione differente, non sanno come approcciarsi a queste forme di violenza?

Le metodologie che promuoviamo attraverso il progetto Youth For Love Italia sono sempre partecipative e hanno l'obiettivo di fornire un’alternativa innovativa alla tradizionale lezione frontale a cui la scuola è abituata. 
Con l’obiettivo di far acquisire le competenze e gli strumenti per prevenire e gestire la violenza di genere, le attività mettono al centro gli studenti e le studentesse, dando loro la possibilità di fare esperienza in prima persona.
Attraverso la metodologia del cooperative learning, la collaborazione e la comunicazione tra pari, ma anche la comunicazione tra docenti e studenti, vengono favorite e stimolate.
In tal senso diventa fondamentale coinvolgere anche i docenti e il personale scolastico nelle formazioni, per incrementare anche le loro competenze e sperimentare nuove metodologie di insegnamento e di relazione all’interno della classe.
Attraverso le tematiche del progetto e le attività, si lavora alla decostruzione di norme sociali che per anni hanno influenzato, e ancora influenzano, negativamente i comportamenti sfociando spesso nella violenza. Il dialogo tra le diverse generazioni è quindi fondamentale, come è fondamentale che il lavoro di decostruzione parta dagli adulti, poiché essi ricoprono un ruolo chiave nel processo educativo che passa anche attraverso l’esempio positivo dei loro stessi comportamenti.
L’obiettivo è che un approccio inclusivo e consapevole, un dialogo aperto tra docenti e studenti, siano parte della vita scolastica, nel quotidiano.

Il progetto prevede sia la creazione di reti con istituzioni e organizzazioni territoriali impegnate sul tema, sia una restituzione dei risultati del percorso, per promuovere lo scambio attivo delle migliori pratiche per contrastare la violenza di genere tra i giovani. 
C’è un messaggio che vuole dare alle giovani e ai giovani?

In Youth For Love Italia lavoriamo primariamente con le scuole, ma non solo. 
È infatti importante che istituzioni e associazioni lavorino insieme alla scuola e siano parte della comunità educante, perseguendo comunemente l'obiettivo educativo di cui tutta la società è investita. 
Oltre al lavoro nelle scuole, il progetto propone un affaccio sul territorio in cui docenti, studenti e studentesse sono invitati a condividere con tutta la comunità quanto hanno appreso, i risultati della ricerca, la loro esperienza e anche le soluzioni che hanno pensato in risposta ai loro bisogni.
Questa relazione diventa importante nella costruzione o nel rafforzamento di reti territoriali e nell’obiettivo di una maggiore consapevolezza, tra giovani e adulti, dei servizi e degli strumenti a disposizione sul territorio per prevenire e contrastare la violenza di genere e tra pari; allo stesso tempo è importante che istituzioni e attori della comunità siano consapevoli dei bisogni delle giovani generazioni, che hanno in questo modo la possibilità di condividere.
Questo scambio è un'apertura al dialogo e un canale di ascolto fondamentale per lavorare sul cambiamento e attivare una comunicazione tra le diverse generazioni, ma anche tra i diversi attori di una stessa comunità. È importante per gli adulti porsi in una condizione di ascolto per conoscere i bisogni e lavorare concretamente sulle necessità che gli e le adolescenti sentono nel loro vivere, nel loro percorso di crescita.
Ai giovani e alle giovani vorrei dire di avere il coraggio di farsi sentire, di esprimere i propri bisogni e di attivare una comunicazione con i propri pari e con il mondo adulto. Di ascoltare e farsi ascoltare per essere protagonisti delle loro scelte e del loro futuro.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata