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14 dicembre 2023

Alla Cop28 un evento della Soka Gakkai italiana contro la crisi climatica

In occasione della Cop28 a Dubai, il 5 dicembre 2023 “Cambio io, cambia il mondo” della Soka Gakkai italiana insieme a UNDP (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) ha organizzato un evento dal titolo “Dialogo e nuove esperienze per il clima e la cura del pianeta”

immagine di copertina

Speranza come parola chiave, come risorsa fondamentale, da trovare nelle piccole cose, nell’incontro con le altre persone, nel lavorare nella propria comunità. Questo il filo rosso del side event “Dialogo e nuove esperienze per il clima e la cura del pianeta” che si è svolto martedì 5 dicembre alla Cop28 a Dubai nel Padiglione italiano ed è stato promosso dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai insieme a UNDP, il programma di sviluppo delle Nazioni Unite.
A curare l’incontro sono stati in particolare Cambio io, cambia il mondo, promosso dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (sostenuto con i fondi otto per mille dell’Istituto stesso) e UNDP Rome Centre for Climate Action and Energy Transition (Centro di Roma per l’Azione Climatica e la Transizione Energetica).

Si è trattato di un dialogo vivace nel quale si sono intervallate esperienze e riflessioni di attori impegnati sul campo della sostenibilità, tra cui anche i vincitori di alcune borse assegnate nella Call for Solutions di Youth4Climate, un’iniziativa globale guidata dal governo italiano insieme a UNDP e lanciata in occasione della pre Cop26 a Milano nel 2021. Questo progetto è stato sostenuto con convinzione dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai destinando i propri fondi dell’8×1000.
Il dialogo è stato moderato da Stella Bianchi, direttrice esecutiva della campagna “Cambio io, cambia il mondo” e ha avuto come respondent Agostino Inguscio, coordinatore del UNDP Rome Centre for Climate Action and Energy Transition.

Come incoraggiare l’azione individuale per il clima, come unire le forze per arrivare a un cambiamento di sistema, come creare speranza per realizzare i propri obiettivi: queste le domande a cui è stata data risposta durante l’evento alla Cop28, in uno scambio di prospettive brillante e creativo.
Errachid Montassir (vincitore della borsa nella sezione agricoltura della Call for Solutions di Youth4Climate) racconta di come nel Marocco rurale sta realizzando un progetto per portare agricoltura biologica e alberi da frutta in una scuola elementare e trova nella sua partecipazione alla Cop22 a Marrakech le motivazioni per sfidarsi nel suo paese.
Sheam Satkuru, nata e cresciuta in un’area ricca di foreste in Malesia, è la prima donna a ricoprire il ruolo di Executive Director della International Tropical Timber Organization. Dalla laurea in legge passa ad occuparsi di risorse naturali dopo aver partecipato alla conferenza sulla terra di Rio del 1992, sperimenta come unire competenze diverse per una causa comune e racconta delle sue prime esperienze di resilienza come giovane donna in ambienti dominati dagli uomini.
Marco Armellino (presidente e cofondatore di AWorld) si dedica insieme ai suoi soci a far crescere il progetto AWorld, la piattaforma e app ufficiale della campagna ONU ACTNOW per incoraggiare azioni individuali per il clima. L’obiettivo è diffondere la consapevolezza sulla sostenibilità e a incoraggiare azioni individuali per ridurre il proprio impatto attraverso la app. Su questa strada trova poi compagni e alleati che supportano la causa, come la cantante Elisa o gli atleti delle ATP Finals di Torino (tennis) o della serie A di calcio.
Zeìnaba Narabene (vincitrice della borsa nella sezione educazione della Call for Solutions di Youth4Climate) in Mali fa crescere la consapevolezza sulla crisi climatica in occasioni pubbliche, mobilitando i giovani e creando un programma per i bambini nelle scuole.
Cédric Agbessi (vincitore della borsa nella sezione energia della Call for Solutions di Youth4Climate) in Benin capisce accompagnando la madre a cercare legna per far funzionare la cucina che quello è un problema diffuso e, dopo diversi rifiuti, riesce a trovare finanziamenti per realizzare un prototipo, poi testarlo e ora implementarlo.

Unirsi ad altre persone, lavorare nella propria comunità, far capire chiaramente qual è la causa per cui si sta combattendo, attingere al potere che arriva dal fare le cose insieme. La speranza è nelle azioni, anche piccole, ed è il motore di tutto. Anche nelle sfide complesse come affrontare la crisi climatica.

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