MAURIZIO: Mia moglie pratica questo Buddismo da qualche anno, e tante volte nel passato aveva provato a coinvolgermi, ma ho deciso di cominciare a praticare solo quando dentro di noi nacque il desiderio di adottare un bambino. Pensavo a quello che sarebbe stato l’incontro con nostro figlio e provavo paura e insicurezza. Quando è arrivato il momento di partire, la destinazione era un paese estero del quale non conoscevamo niente, neppure la lingua, ma alle spalle avevamo mesi di Daimoku e tanto incoraggiamento e sostegno dai nostri compagni di fede. In quel paese siamo rimasti un mese, ma inaspettatamente nessuno dei colloqui al centro adozione andò a buon fine, per vari motivi, compresa la nostra difficoltà ad accogliere le gravi patologie che affliggevano i bambini proposti. Fummo quindi invitati a fare le valigie e rientrare in Italia. Il ritorno a casa fu triste, frustrante, provammo molto dolore. Prima del rientro…
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