Nell’estate del 2001 l’azienda di mio padre fallì. Il debito totale era di trecentosettanta milioni di yen (circa due milioni e mezzo di euro). Mia moglie mi incoraggiò dicendomi che quella era l’occasione per far sì che mio padre ricominciasse a praticare il Buddismo.Lei iniziò a recitare dieci ore di Daimoku al giorno e io cinque, mentre eravamo impegnati a trattare con i creditori e gli avvocati, a liquidare l’azienda e fare in modo che i quaranta dipendenti trovassero un altro lavoro. Non percepivamo alcun reddito e in un solo anno fummo costretti a traslocare tre volte. Tutti coloro che fino al giorno prima si erano definiti miei amici mi voltarono le spalle, allontanandosi da me. Al contrario, i membri della Soka Gakkai accorsero uno dopo l’altro per incoraggiarci e sostenerci.In quel periodo Sensei scrisse una guida che sentii rivolta proprio a me: «Anche se dovessi trovarti di fronte a una svolta…
Accendere una luce per gli altri
Hideyoshi Sato, Tokyo
Continuando a mirare alla pace dell'umanità e ad agire con totale dedizione per “accendere una luce per gli altri”, Hideyoshi si è sfidato ogni giorno nel lavoro e nella fede, fino a trasformare il fallimento dell’azienda del padre in un trampolino per realizzare magnifiche vittorie

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