Quando ho iniziato a praticare non avrei mai pensato di fare l’insegnante. Ho ricevuto il Gohonzon nel 2003. In quel periodo ogni sfida superata mi ha consentito di sviluppare una grande forza vitale tanto che, nonostante le molte difficoltà, sono riuscito a concludere brillantemente l’Accademia di Belle Arti. Due anni dopo partecipai a un corso buddista in cui mi sembrava che tutti facessero il massimo per contribuire, mentre io avevo la sensazione di essere un ospite. Mi colpiva la vitalità dei giovani, al cui confronto mi sentivo vecchio anche se avevo solo ventisette anni. Una persona che praticava da tempo mi consigliò di studiare il Diario giovanile di Ikeda e di fare il soka-han (l’attività di protezione ai Centri culturali). Quello stesso anno m’iscrissi al biennio specialistico a indirizzo didattico, cosa molto strana per me, visto che volevo fare l’artista. È stata una scelta basata sul Daimoku, senza sapere bene…
A scuola di dialogo
Salvo Santoddì, Caltagirone (CT)
Avevo iniziato a dedicarmi intensamente all'attività soka-han e a luglio presi l'abilitazione all'insegnamento. Mentre emergevano le mie insicurezze e paure, fui incoraggiato a non arrendermi, ma a dedicarmi agli altri e a considerare la mia missione da una prospettiva più ampia
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