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2 dicembre 2024

2 dicembre 1964-2024: sessantesimo anniversario de “La rivoluzione umana”

Esattamente sessant’anni fa, il 2 dicembre del 1964, a Okinawa, il maestro Ikeda inizia a scrivere il romanzo “La rivoluzione umana” con l’obiettivo di far conoscere la vita del suo maestro Josei Toda

immagine di copertina
Illustrazione di Giuliana Gusmini


Con lo scopo di trasmettere alle future generazioni il significato della vita del presidente Toda, il 2 dicembre del 1964 il maestro Ikeda ha iniziato la stesura del romanzo in dodici volumi La rivoluzione umana.
Si trovava a Okinawa, teatro di brutali combattimenti durante la Seconda guerra mondiale, l’incipit del romanzo infatti è «Nulla è più barbaro della guerra. Nulla è più crudele», come a sottolineare il voto di Ikeda di portare avanti gli ideali dei primi due presidenti della Soka Gakkai e di cambiare il senso di marcia della storia, da una direzione verso la guerra a una verso la pace.
Il racconto La rivoluzione umana inizia poco prima della sconfitta del Giappone durante la Seconda guerra mondiale, il 3 luglio 1945, il giorno in cui Toda, che era stato incarcerato dalle autorità militari, fu rilasciato e iniziò a ricostruire la Soka Gakkai, annientata durante gli anni di guerra, e prese infine la guida dell’organizzazione come suo secondo presidente.
Il romanzo prosegue descrivendo come Toda, affiancato dal discepolo Shin’ichi Yamamoto (pseudonimo di Daisaku Ikeda nel romanzo, ndr), raggiunse quello che era l’obiettivo della sua vita, ovvero realizzare settecentocinquantamila famiglie aderenti alla Soka Gakkai, ponendo così le basi di kosen-rufu in Giappone.
Il romanzo si conclude con la nomina del suo successore, Shin’ichi, come terzo presidente della Soka Gakkai.
Il romanzo è stato pubblicato a puntate sul Seikyo Shimbun, il quotidiano della Soka Gakkai, e l’ultima puntata è stata pubblicata l’11 febbraio 1993, anniversario della nascita di Josei Toda.
Scrivere La rivoluzione umana e il suo prosieguo La nuova rivoluzione umana è stato per il maestro Ikeda il lavoro di una vita, un’impresa che ha richiesto un impegno instancabile di oltre mezzo secolo. In totale, le puntate dei due romanzi sono 7.978 (più di 200.000 pagine manoscritte), e costituiscono il romanzo a puntate più lungo mai pubblicato in Giappone. Scrive il maestro Ikeda:

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