Presentazione della mostra L'eredità della vita. In NR718
L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai sta realizzando una mostra sull’emergenza climatica. In questo primo articolo, a cui ne seguiranno altri di approfondimento, presentiamo gli obiettivi e le tematiche trattate nel percorso espositivo
Il rispetto per la sacralità della vita e il desiderio di essere felici insieme agli altri, concetti che racchiudono l’essenza dell’umanesimo buddista, divengono fondamentali in questo anno cruciale, il primo dei dieci anni verso il centenario della Soka Gakkai e il primo della Decade of Action (“Dieci anni per cambiare il mondo”), il programma delle Nazioni Unite per l’attuazione dell’Agenda 2030, che prevede soluzioni urgenti per le maggiori sfide richieste dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Ciò rappresenta il fulcro della nuova mostra ideata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
Titolo della mostra: L’eredità della vita – Il clima è una scelta: salviamo il futuro
La mostra si colloca all’interno della campagna “Cambio io, cambia il mondo. Pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente” e si prefigge di sensibilizzare tutti i cittadini e le cittadine alle sfide urgenti che siamo chiamati ad affrontare per salvaguardare il benessere del nostro pianeta.
Saranno 18 i pannelli dell’esposizione [fruibili sia in presenza sia in digitale grazie a una versione completamente dedicata al web], che accompagneranno i visitatori e le visitatrici alla scoperta dell’immenso potenziale che ogni persona può manifestare per affrontare e trasformare la grave situazione che l’umanità ha di fronte.
Si tratta di pannelli interattivi che, oltre a numerosi dati, presenteranno contenuti extra attraverso la lettura di un QR Code, accompagnando così ogni persona a una presa di consapevolezza sulla situazione globale e incoraggiando allo stesso tempo a trasformare il dolore e l’indignazione in determinazione e coraggio per cambiare.
Che cosa ha ispirato la mostra?
A partire da una riflessione sulle proposte di pace del presidente Ikeda, in particolare la Proposta del 2012, un gruppo di lavoro di circa quaranta volontari si è concentrato sul tema dell’emergenza climatica, la sfida principale che l’umanità ha di fronte.
Pian piano ha preso forma l’idea di realizzare una mostra leggendo tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 alla luce dell’emergenza climatica.
Sempre più in questi giorni si vede quanto gli impatti del cambiamento climatico stiano crescendo di frequenza e intensità, perciò è estremamente importante affrontarlo con decisione.
Il concetto di base del percorso espositivo è il rispetto della sacralità della vita, insieme all’interconnessione tra tutte le forme di vita e alla rivoluzione umana di ogni persona.
«L’emergenza climatica è la nostra sfida più grande. Quando parliamo di sviluppo sostenibile – spiega Stella Bianchi, coordinatrice del gruppo dei contenuti della mostra – ci rifacciamo alla parola inglese sustain da cui deriva sustainable, che significa “conservare nel tempo”.
Questa è la scintilla da cui parte la mostra: se ci chiediamo che cosa vogliamo conservare nel tempo ci vengono in mente i bellissimi paesaggi naturali, le relazioni umane, la vita stessa.
Per questo abbiamo scelto come titolo L’eredità della vita.
Il desiderio di essere felici insieme agli altri ci deve spingere a guardare la minaccia che abbiamo davanti e trovare la forza dentro di noi per cambiarla. Anche attraverso piccole azioni che, se ripetute continuamente, diventano enormi. Come indica il presidente Ikeda nelle sue proposte di pace, impegnarsi per contrastare il cambiamento climatico e tutte le sfide che ci troviamo ad affrontare significa costruire la pace».
Azioni immediate per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050
Nel costruire la mostra, la chiave scelta è stata quella di non nascondere la gravità della situazione ma descriverla chiarendo che non stiamo ancora subendo tutti gli impatti della crisi climatica, e che il tempo utile per fermare la corsa del riscaldamento globale è veramente poco.
L’obiettivo del percorso espositivo è quello di aumentare la consapevolezza, trasmettere speranza e incoraggiare all’azione, incoraggiare a trasformare il dolore e l’indignazione in determinazione per cambiare e poter essere protagonisti di un cambiamento radicale.
Cambiare il nostro stile di vita, il sistema economico, il modo in cui produciamo l’energia per arrivare all’obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050: solo così possiamo contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1 grado e mezzo rispetto al periodo pre-industriale, soglia indicata dall’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) per evitare impatti catastrofici.
Questo è l’impegno assunto da tutti i paesi firmatari dell’Accordo di Parigi nel 2015.
Per realizzare questo obiettivo è necessario dimezzare le emissioni entro il 2030 e, appunto, azzerarle entro il 2050.
Queste scadenze sembrano a lungo termine ma si possono raggiungere solo se le azioni sono immediate.
Dove e quando sarà la mostra?
Il prossimo novembre si terrà a Glasgow la COP26 (26esima Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite) e sarà preceduta da una Pre-Cop26 e un Summit dei giovani, che si terranno a Milano dal 28 settembre al 2 ottobre.
In tale contesto verrà presentata la mostra, inserita nel calendario del Ministero della Transizione ecologica, che raccoglie iniziative in presenza e online, da tutto il mondo.
L’inaugurazione è prevista il 25 settembre (sesto anniversario della firma dell’Agenda 2030) al Centro culturale Ikeda per la pace di Milano, ove possibile nel rispetto delle norme antiCovid. Ulteriori dettagli verranno dati prossimamente.
In contemporanea la mostra sarà disponibile anche in versione digitale con una nuova tecnologia che rende possibile “vivere” il percorso espositivo come un’esperienza multimediale immersiva.
• • •
«Natura, società umana e universo interiore sono tutti intimamente interconnessi, e la forza vitale degli esseri umani è sempre l’asse principale per la loro trasformazione»
D. Ikeda
www.sgi-italia.org/esho-funi
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Dal cambiamento interiore di ogni persona parte la possibilità di cambiare il mondo. Dalla decisione di ognuno partono pensieri, parole e azioni che influenzano ogni cosa
L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai sta realizzando una mostra sull’emergenza climatica. In questo primo articolo, a cui ne seguiranno altri di approfondimento, presentiamo gli obiettivi e le tematiche trattate nel percorso espositivo
Il rispetto per la sacralità della vita e il desiderio di essere felici insieme agli altri, concetti che racchiudono l’essenza dell’umanesimo buddista, divengono fondamentali in questo anno cruciale, il primo dei dieci anni verso il centenario della Soka Gakkai e il primo della Decade of Action (“Dieci anni per cambiare il mondo”), il programma delle Nazioni Unite per l’attuazione dell’Agenda 2030, che prevede soluzioni urgenti per le maggiori sfide richieste dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Ciò rappresenta il fulcro della nuova mostra ideata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
Titolo della mostra: L’eredità della vita – Il clima è una scelta: salviamo il futuro
La mostra si colloca all’interno della campagna “Cambio io, cambia il mondo. Pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente” e si prefigge di sensibilizzare tutti i cittadini e le cittadine alle sfide urgenti che siamo chiamati ad affrontare per salvaguardare il benessere del nostro pianeta.
Saranno 18 i pannelli dell’esposizione [fruibili sia in presenza sia in digitale grazie a una versione completamente dedicata al web], che accompagneranno i visitatori e le visitatrici alla scoperta dell’immenso potenziale che ogni persona può manifestare per affrontare e trasformare la grave situazione che l’umanità ha di fronte.
Si tratta di pannelli interattivi che, oltre a numerosi dati, presenteranno contenuti extra attraverso la lettura di un QR Code, accompagnando così ogni persona a una presa di consapevolezza sulla situazione globale e incoraggiando allo stesso tempo a trasformare il dolore e l’indignazione in determinazione e coraggio per cambiare.
Che cosa ha ispirato la mostra?
A partire da una riflessione sulle proposte di pace del presidente Ikeda, in particolare la Proposta del 2012, un gruppo di lavoro di circa quaranta volontari si è concentrato sul tema dell’emergenza climatica, la sfida principale che l’umanità ha di fronte.
Pian piano ha preso forma l’idea di realizzare una mostra leggendo tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 alla luce dell’emergenza climatica.
Sempre più in questi giorni si vede quanto gli impatti del cambiamento climatico stiano crescendo di frequenza e intensità, perciò è estremamente importante affrontarlo con decisione.
Il concetto di base del percorso espositivo è il rispetto della sacralità della vita, insieme all’interconnessione tra tutte le forme di vita e alla rivoluzione umana di ogni persona.
«L’emergenza climatica è la nostra sfida più grande. Quando parliamo di sviluppo sostenibile – spiega Stella Bianchi, coordinatrice del gruppo dei contenuti della mostra – ci rifacciamo alla parola inglese sustain da cui deriva sustainable, che significa “conservare nel tempo”.
Questa è la scintilla da cui parte la mostra: se ci chiediamo che cosa vogliamo conservare nel tempo ci vengono in mente i bellissimi paesaggi naturali, le relazioni umane, la vita stessa.
Per questo abbiamo scelto come titolo L’eredità della vita.
Il desiderio di essere felici insieme agli altri ci deve spingere a guardare la minaccia che abbiamo davanti e trovare la forza dentro di noi per cambiarla. Anche attraverso piccole azioni che, se ripetute continuamente, diventano enormi. Come indica il presidente Ikeda nelle sue proposte di pace, impegnarsi per contrastare il cambiamento climatico e tutte le sfide che ci troviamo ad affrontare significa costruire la pace».
Azioni immediate per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050
Nel costruire la mostra, la chiave scelta è stata quella di non nascondere la gravità della situazione ma descriverla chiarendo che non stiamo ancora subendo tutti gli impatti della crisi climatica, e che il tempo utile per fermare la corsa del riscaldamento globale è veramente poco.
L’obiettivo del percorso espositivo è quello di aumentare la consapevolezza, trasmettere speranza e incoraggiare all’azione, incoraggiare a trasformare il dolore e l’indignazione in determinazione per cambiare e poter essere protagonisti di un cambiamento radicale.
Cambiare il nostro stile di vita, il sistema economico, il modo in cui produciamo l’energia per arrivare all’obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050: solo così possiamo contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1 grado e mezzo rispetto al periodo pre-industriale, soglia indicata dall’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) per evitare impatti catastrofici.
Questo è l’impegno assunto da tutti i paesi firmatari dell’Accordo di Parigi nel 2015.
Per realizzare questo obiettivo è necessario dimezzare le emissioni entro il 2030 e, appunto, azzerarle entro il 2050.
Queste scadenze sembrano a lungo termine ma si possono raggiungere solo se le azioni sono immediate.
Dove e quando sarà la mostra?
Il prossimo novembre si terrà a Glasgow la COP26 (26esima Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite) e sarà preceduta da una Pre-Cop26 e un Summit dei giovani, che si terranno a Milano dal 28 settembre al 2 ottobre.
In tale contesto verrà presentata la mostra, inserita nel calendario del Ministero della Transizione ecologica, che raccoglie iniziative in presenza e online, da tutto il mondo.
L’inaugurazione è prevista il 25 settembre (sesto anniversario della firma dell’Agenda 2030) al Centro culturale Ikeda per la pace di Milano, ove possibile nel rispetto delle norme antiCovid. Ulteriori dettagli verranno dati prossimamente.
In contemporanea la mostra sarà disponibile anche in versione digitale con una nuova tecnologia che rende possibile “vivere” il percorso espositivo come un’esperienza multimediale immersiva.
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«Natura, società umana e universo interiore sono tutti intimamente interconnessi, e la forza vitale degli esseri umani è sempre l’asse principale per la loro trasformazione»
D. Ikeda
www.sgi-italia.org/esho-funi
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Dal cambiamento interiore di ogni persona parte la possibilità di cambiare il mondo. Dalla decisione di ognuno partono pensieri, parole e azioni che influenzano ogni cosa