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12 aprile 2022

Una panoramica dei progetti finanziati con i fondi 8x1000

Per approfondire le iniziative e i progetti realizzati dall’IBISG con i fondi 8x1000 vi invitiamo a visitare il sito www.ottopermille.sokagakkai.it

Leggi in NR754 il report dei progetti 8x1000 (10 aprile 2022)


 

Per approfondire le iniziative e i progetti realizzati dall’IBISG con i fondi 8x1000 vi invitiamo a visitare il sito www.ottopermille.sokagakkai.it

A nome di tutti i componenti dell’Ufficio 8x1000 dell’Istituto, desidero condividere la gioia e l’orgoglio con cui stiamo svolgendo questo compito da quasi due anni, in risposta alla fiducia che tante persone stanno dimostrando nei confronti dell’Istituto.

Come sapete, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha sottoscritto con lo Stato italiano la Legge di Intesa n. 130 del 28/06/2016 e partecipa, di conseguenza, assieme ad altre undici confessioni religiose, alla ripartizione dell’8×1000.
A questo proposito, è bene ribadire che i cittadini e le cittadine effettuano una scelta libera e volontaria rispetto a chi destinare l’8x1000 a valere sulla propria dichiarazione dei redditi fra tutti i possibili beneficiari riconosciuti dallo Stato italiano.
Pertanto non si tratta di un’ulteriore tassazione.
Nel caso in cui non venga espressa alcuna preferenza rispetto alla destinazione dell’8x1000, la quota viene redistribuita proporzionalmente secondo le preferenze assegnate.
Ricordiamo inoltre che l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con delibera del Consiglio nazionale, ha stabilito di utilizzare i fondi dell’8x1000 a sostegno di attività sociali e umanitarie, abbracciando il valore dell’umanesimo buddista come principio ispiratore.

Progetti finanziati con i fondi 8x1000 del 2020

I primi fondi destinati all’Istituto sono stati accreditati solo a partire da giugno del 2020.
In quella fase l’Istituto ha immediatamente deliberato di destinare l’intera somma dell’8x1000 per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Italia.

Di seguito presentiamo i primi progetti finanziati nel 2020 che avevano tutti l’obiettivo prioritario di contrastare le maggiori conseguenze sociali della pandemia: il rischio di abbandono scolastico per i bambini disagiati, l’aumento della violenza domestica sulle donne, l’isolamento degli anziani, l’aumento delle persone senza fissa dimora, gli infermieri danneggiati dal Covid-19:

  • Riscriviamo il futuro (Save the Children Italia)

  • Reama (Fondazione Pangea)

  • Nessuno in strada – Circoli Rifugio (Arci Nazionale)

  • Salviamo i nostri anziani (Comunità di S. Egidio)

  • Noi con gli infermieri (FNOPI)

  • Azione di contrasto al Covid (Medici Senza Frontiere)


Un secondo gruppo di progetti è stato finanziato sempre con i fondi 2020 in un momento successivo, ma sempre su questa linea di indirizzo, legata ai danni portati dalla pandemia e dal lockdown: educazione alla cittadinanza globale, ricerca scientifica riferita al Covid-19, sostegno alle attività artistiche danneggiate dai lockdown:

  • Scena Unita (Cesvi fondazione Onlus, La Musica che gira, Music Innovation Hub)

  • Climate change? Claim the change! (ACRA)

  • Meccanismi della malattia Covid-19 (progetto di ricerca scientifica, Istituto Mario Negri)

  • Cometa (progetto di ricerca scientifica, Istituti Fisioterapici Ospitalieri-Istituto Regina Elena).


Mentre questi progetti si andavano sviluppando e in alcuni casi si concludevano, venivano definiti gli indirizzi strategici per l’utilizzo dei fondi 2021, basati sostanzialmente sugli approfondimenti affrontati dalla Proposta di pace 2021 e su quanto previsto dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, e ulteriormente approfonditi tramite il contributo di esperti, cui l’Istituto ha proposto di collaborare all’interno del Comitato scientifico. Gli ambiti di intervento individuati sono:

  • Educazione

  • Tutela dei diritti umani

  • Empowerment delle donne e dei giovani

  • Network di solidarietà

  • Disarmo

  • Tutela dell’ambiente


Progetti finanziati con i fondi 8x1000 del 2021

Con i fondi del 2021 (ricevuti a giugno 2021) si è stabilito pertanto di sostenere in prima battuta i seguenti progetti:

  • Spazi Comuni – UNHCR: per migliorare lo spazio di integrazione per i rifugiati in Italia, attraverso un programma di community matching.

  • Dream – Comunità di Sant’Egidio: per la protezione della popolazione di Beira, in Mozambico, con un impatto a lungo termine sulla riduzione della mortalità dovuta all’HIV e una riduzione della trasmissione del virus in particolare tra i più vulnerabili, colpiti da emergenze umanitarie e dal Covid-19.

  • Senzatomica: trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari.

  • Doti: diritti e opportunità per tutte e tutti - Save The Children Italia: con questo progetto si intende dare continuità all’intervento “Riscriviamo il futuro” dedicato alle doti educative, già sostenuto con i fondi 8x1000 del 2020.

  • Programma di sviluppo sostenibile in Haiti – Fondazione Fokal: a seguito del terremoto di agosto 2021.

  • Protezione dell’infanzia ad Haiti – Terre des Hommes Italia: a seguito del terremoto di agosto 2021.


Contemporaneamente all’avvio di questi progetti, ad agosto dello scorso anno sono stati pubblicati tre bandi aperti a tutti:
due bandi dedicati alla tutela dell’ambiente (uno per l’Italia con l’obiettivo di piantumare alberi e rendere fruibili a tutti alcune zone in dissesto ambientale, e uno per l’Africa con l’obiettivo di potenziare con tecnologie per le energie rinnovabili alcuni territori particolarmente arretrati).
Il terzo bando dedicato al tema dell’educazione dei giovani maggiormente in difficoltà (per l’Italia).

Le graduatorie dei tre bandi con le valutazioni definitive verranno pubblicate sul sito:
www.ottopermille.sokagakkai.it entro la fine di aprile, con un numero complessivo di altri sei/sette progetti che verranno finanziati.

Di questi ultimi giorni è infine la notizia lanciata dall’Istituto su come intende procedere rispetto ad alcuni dei conflitti armati in corso, che stanno producendo tragiche conseguenze su migliaia di esseri umani (in Afghanistan, Ucraina, Siria, Yemen).

Con un comunicato stampa l’Istituto ha annunciato, il 6 aprile, lo stanziamento di un milione di euro (dai fondi 8x1000) da destinare alle emergenze umanitarie in corso in Ucraina (600.000 euro), in Siria (200.000 euro) e in Yemen (200.000 euro).
Nel caso dell’Afghanistan, è stato già avviato nel mese di marzo un progetto per finanziare i corridoi umanitari con cui portare in salvo in Italia donne e bambini in fuga.
Questo progetto (Corridoi umanitari dall’Afghanistan) mira a fornire rifugio e accoglienza a persone in fuga dal regime afghano e viene attuato da ARCI Nazionale sulla base di un protocollo di intesa sottoscritto con il Ministero degli Esteri e il Ministero dell’Interno per la facilitazione del rilascio di appositi permessi di soggiorno a chi sarà oggetto del trasferimento in Italia.

Progetti futuri

In questo momento l’impegno dell’Istituto è definire gli obiettivi strategici cui dedicarsi attraverso i fondi 8x1000 del 2022, partendo come sempre dallo studio e dell’approfondimento della Proposta di pace di quest’anno, in cui il presidente Ikeda scrive:
«Subito dopo un disastro lo spirito di non lasciare indietro nessuno tende a diffondersi spontaneamente.
Tuttavia, man mano che il processo di ricostruzione prosegue, spesso nella coscienza delle persone questo sentimento si affievolisce. Inoltre, maggiore è la portata del problema, come nel caso della pandemia o del cambiamento climatico, maggiore è il rischio di rimanere concentrati unicamente sul problema in sé per cui, pur sapendo che è importante non lasciare indietro nessuno, il nostro impegno in tal senso tende a indebolirsi nel tempo. Perciò dovremmo fare di tutto per assicurarci che nelle immediate vicinanze di chi è esposto ai rischi maggiori ci siano persone alle quali possa chiedere aiuto. […]
Se si potesse salvare la vita di qualcuno dandogli un bicchiere d’acqua, non sarebbe forse qualcosa che nessuna somma di denaro può comprare? […] Non esiste una soluzione a “taglia unica” per la vasta e variegata gamma di problemi che le persone devono affrontare. In questo senso la domanda cruciale che dobbiamo porci è come ciascuno e ciascuna di noi possa diventare una mano tesa verso chi si trova in difficoltà e rafforzare le relazioni in cui condividere la gioia reciproca di aver superato un’esperienza dolorosa.
[…] Pensiamo al sollievo e persino alla gioia che prova una persona quando viene aiutata a raggiugere un porto sicuro dopo essere stata travolta dalle tempeste della vita e aver ceduto alla disperazione. Dobbiamo mirare a costruire una società in cui tali sentimenti – il senso palpabile che è davvero bello vivere – possano essere condivisi da tutti» (Allegato BS, 220, pag. 8).

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