Grazie alla pratica buddista Daniela riprende in mano la sua vita e trasforma una situazione apparentemente senza via d’uscita Ho conosciuto il Buddismo a marzo del 2000. Allora vivevo un costante senso di inadeguatezza. Ero rimasta orfana di padre a soli dieci anni e da ciò derivano tutte le mie insicurezze. Nonostante una disfunzione al fegato, infatti, mio padre continuava a bere, e dopo anni passati alternando buoni propositi e ricoveri in ospedale, a soli quarantadue anni ci lasciò. Al dolore della perdita si aggiunse il rapporto conflittuale con mia madre, poiché nel mio cuore attribuivo a lei, senza motivo, la responsabilità della morte di mio padre. Mi consigliarono di stabilire degli obiettivi chiari nella pratica buddista. Daimoku dopo Daimoku, cominciarono ad affiorare i miei desideri. Erano obiettivi semplici: creare la mia famiglia, avere dei figli e trovare un lavoro per kosen-rufu, per agire nel mondo contribuendo al benessere comune.…
Sviluppare tutto il mio potenziale
Daniela Acquaviva, Vigevano
Grazie alla pratica buddista Daniela riprende in mano la sua vita e trasforma una situazione apparentemente senza via d’uscita
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