Da venti anni lavoro nel settore odontoiatrico e fornisco molti dentisti della mia regione. Come tanti, durante la quarantena sono stata costretta a lavorare a casa. I primi tempi erano piuttosto tranquilli. Lavoravo, recitavo due ore di Daimoku, studiavo almeno venti minuti e sentivo tre persone al giorno, cercando di attuare la campagna “1, 2, 3 Be the light”. Oltre a leggere le nostre riviste, studiavo il volume 30 de La nuova rivoluzione umana che mi ha permesso di approfondire il legame con Sensei. Dopo due settimane, il lavoro ha preso a intensificarsi. Passavo almeno undici ore al computer con il telefono che non smetteva di squillare, tanto che la sera mi venivano delle forti emicranie. Agli inizi di aprile mi ha chiamato il mio capoarea per comunicarmi che non avrei percepito la somma fissa pattuita all’inizio dell’anno! Sono sprofondata in un baratro di sofferenza. Ero preoccupata per la mia…
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